Nessun aiuto pubblico extra ai media privati in Svizzera. A bocciare la proposta sono stati molti Cantoni, incluso quello ticinese.
Con il 54,6% dei voti validi espressi nel corso del referendum di oggi, gli svizzeri hanno detto "no" alla proposta sostenuto dalla maggioranza del Parlamento e dal Governo finalizzata a incrementare il supporto economico a favore dei media privati del Paese.
La proposta - lo ricordiamo - prevedeva di elevare il finanziamento statale ai medi dagli attuali 151 milioni di franchi, a 287 milioni.
A favore della proposta si sono schierati i cantoni della Svizzera Francese, Uri e a Basilea Città, mentre il resto della Confederazione - incluso il Ticino - ha respinto il referendum.
Le ragioni del referendum
L’idea era far sì che la Confederazione aumentasse il proprio impegno per ridurre il costo di distribuzione di giornali in abbonamento, promuovendo anche i media online e concedendo un sostegno più cospicuo alle emittenti radiofoniche locali e televisive regionali. Le sovvenzioni sarebbero state concesse unicamente ai media che si sarebbero impegnati a rivolgersi prevalentemente a un pubblico svizzero e a trattare argomenti di interesse pubblico in ambito di politica, economia e società.
Se fosse passato, il progetto avrebbe potuto avere una rilevanza particolare per il Ticino, permettendo di rafforzare realtà commerciali che attualmente soffrono, a causa dell’esiguità numerica del loro pubblico di riferimento.
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