L’attenzione è rivolta agli Stati Uniti e ai dati sui prezzi al consumo, che verranno pubblicati domani. Se la Fed decidesse di procedere cauta con l’aumento dei tassi di interesse, l’euro si stabilizzerebbe.
La ripresa è lievissima, ma comunque importante per il momento in cui giunge: dopo un periodo cioè in cui il franco è diventato sempre più forte, fino a raggiungere la parità con l’euro per poi superarla. Quest’oggi, però, l’euro ha registrato un lieve guadagno. Intorno all’ora di pranzo, è stato scambiato a 1,0228 dollari americani, dopo che all’apertura delle Borse era ancora al di sotto dell’1,02. E nelle contratazioni con il franco era intorno a 0,9747, a fronte dello 0,9737 di partenza. Nel frattempo, il dollaro era sceso a 0,9530 franchi dallo 0,9552 delle prime ore.
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L’attenzione si concentra sull’andamento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, i cui dati saranno pubblicati domani. L’inflazione elevata in America è infatti alla base dell’aumento dei tassi di interesse che stanno influenzando l’economia mondiale tutta. Le indicazioni sono per un ulteriore aumento, che però potrebbe avere conseguenze importanti sull’economia. «I partecipanti al mercato presumono che la Fed dovrà abbassare nuovamente i tassi di interesse il prossimo anno», hanno commentato gli analisti della Landesbank Hessen-Thüringen. Se così fosse, si andrebbe incontro a una stabilizzazione dell’euro.
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