Estonia, Lituania e Lettonia si confermano le nazioni dove la morsa dell’inflazione si fa più sentire, superando la soglia del 20%.
L’inflazione nell’Eurozona non accenna a rallentare. Stando alla stima flash pubblicata dall’Ufficio statistico europeo (Eurostast) lunedì mattina, a ottobre si attesterà al 10,7% su base annua, lo 0,5% in più rispetto alle aspettative degli economisti che la prevedevano al 10,2%. In crescita anche su base mensile dello 0,8% rispetto al 9,9% registrato a settembre. Si tratta di un nuovo record dall’introduzione della moneta unica.
Energia sempre più cara
Ancora una volta i rincari sono trascinati dai prezzi dei prodotti energetici che a ottobre dovrebbero avere il tasso annuo più elevato, attestandosi al 41,9% a fronte del 40,7% registrato a settembre. Aumentano poi cibo, alcol e tabacco del 13,1%, contro l’11,8% di settembre, i beni industriali non energetici del 6%, rispetto al 5,5% su base mensile, e i servizi del 4,4%, lo 0,1% rispetto al mese precedente. Su base mensile, si parla complessivamente di un incremento dell’1,5% a fronte del +1% del mese precedente.
Inflazione core e armonizzata
Al netto di energia, cibo e tabacchi, l’inflazione core è stata stimata al 5%, con un aumento dello 0,6% su base mensile.
Escluse le componenti cibo ed energia, l’inflazione armonizzata dovrebbe attestarsi al 6,4%, rispetto al 6% di settembre e al 6% stimato.
I dati definitivi, fa sapere Eurostat, saranno pubblicati il 17 novembre.
Dati provvisori di Eurostat, l’inflazione nei diversi Paesi:
- Estonia 22,4%
- Lituania 22%
- Lettonia 21,8%
- Olanda 16,8%
- Slovacchia 14,5%
- Belgio al 13,1%
- Italia 12,8%
- Germania 11,6%
- Austria 11,5%
- Portogallo 10,6%
- Slovenia 10,3%
- Grecia 9,8%
- Irlanda 9,6%
- Lussemburgo 8,8%
- Cipro 8,6%
- Finlandia 8,3%
- Malta 7,5%
- Spagna 7,3%
- Francia 7,1%.
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