Una fiera virtuale 3D con stand, eventi, showroom, workshop per aziende ed enti locali: dai tre padiglioni iniziali è già passata a sette e dal Ticino, dov’è partita a ottobre, fa ora il suo ingresso in Svizzera interna.
L’avevano detto fin dal principio, inaugurando un progetto pioneristico per il Ticino e per la Svizzera. Tre non sarebbe stato mai il numero perfetto, bensì dodici: padiglioni di un’enorme esposizione virtuale 3D, fatta di stand, showroom personalizzabili, eventi, seminari, workshop in diretta oppure on-demand, accessibili ad almeno 600 aziende in un’area di 500 mila metri quadrati ideali. Così, dopo i primi tre padiglioni con cui Swiss Virtual Expo si era presentata al pubblico il 15 ottobre scorso, fiduciosa di crescere, ne sono arrivati altri quattro fra cui loro: Città dei Mestieri, Inclusione andicap Ticino e Padiglione cultura, annunciati oggi come più recente novità di un’iniziativa che, avviata in fondo poco fa, amplia la propria offerta con velocità forse imprevista.
Quando il metaverso è un "affare"
Inclusione, cultura, formazione le prossime parole d’ordine di una proposta che è anzitutto un modo innovativo di fare business, seduti comodamente in poltrona a manovrare il proprio avatar. Ated Ticino, associazione indipendente dedita da cinquant’anni a promuovere le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, si era data un anno di tempo per occupare tutti gli spazi online messi a disposizione di imprese ed enti per incontrarsi, domandare informazioni, pianificare appuntamenti, stringere accordi, concludere affari; in una sola parola promuoversi come in una fiera reale, ma più efficiente ed ecologica, senza emissioni di CO2 e sprechi di tempo/energia. A quattro mesi dal via, e dopo aver guadagnato già il premio Möbius Editoria Mutante 2021, l’enorme vetrina che interpreta in chiave commerciale il metaverso è invece già arrivata ben oltre la metà di un percorso che procede spedito.
Lo sbarco in Svizzera interna
Oltre 100mila accessi sono la dimostrazione meno equivocabile di un consenso che stupisce, confessa Cristina Giotto, direttore di Ated-Ict Ticino. "Proprio l’eccezionale adesione di aziende e partner ci ha piacevolmente sorpreso. Il nostro scopo è mettere la tecnologia al servizio delle aziende e delle persone, e anche creare qualcosa che dia un valore aggiunto al nostro territorio". In una prospettiva che sia però nazionale e, magari in futuro, anche internazionale. Per il momento si guarda alla Confederazione: fra gli annunci di questo febbraio foriero di buone notizie, quello che la piattaforma fa finalmente il suo ingresso in Svizzera interna, con nuove funzionalità e il simbolo della Città di Berna come fregio.
Prossimo obiettivo: inclusione
Il legame che si consolida con il Ticino più bisognoso di aiuto resta però quello che, al momento, dà maggiore soddisfazione. "Ho sempre fortemente creduto che l’associazione dovesse “sporcarsi” le mani al servizio del territorio e delle persone più deboli, includendole in progetti di frontiera attraverso un uso consapevole delle tecnologie - ammette Giotto - E avere oggi nel nostro metaverso l’associazione Inclusione andicap Ticino ci consente di mettere al centro anche le persone fragili". "Speriamo di attrarre al nostro padiglione “Disabilità e Inclusione” tutti gli interessati a promuovere concretamente l’inclusione delle persone con disabilità nella società - le fa eco Sara Martinetti, responsabile comunicazione di Inclusione andicap Ticino - Creeremo una piattaforma privilegiata di scambio, affinché ogni cittadino abbia l’opportunità di dare il proprio contributo".
I giovani e la formazione
"Città dei mestieri della Svizzera italiana" è invece "un progetto pilota dell’amministrazione cantonale - spiega Alina Gobbi, collaboratrice scientifica della divisione della formazione professionale del dipartimento dell’Educazione - L’idea è di esplorare nuove tecnologie e opportunità innovative per raggiungere in particolare il pubblico giovane alla ricerca di informazioni sulle professioni e sui percorsi formativi di base e superiore. Il padiglione ha 25 stand, nei quali è possibile scaricare opuscoli informativi e visionare video".
Il futuro della cultura
Fra i fiori all’occhiello di Swiss Virtual Expo, ecco anche Recuperando, nel Padiglione della cultura. Un nome che in parte nasconde in parte svela l’ambizione di "rendere fruibili al pubblico opere straordinarie presenti negli archivi storici - commenta Mirko Nesti, fondatore di Tectel, società ticinese attiva nel campo delle tecnologie digitali - Preserviamo documenti di rilevanza storica, culturale e artistica e diamo un valore tutto nuovo al concetto di diffusione culturale di beni, in altro modo difficilmente visibili". Qualcosa che fa parte del passato, viene traghettato nel presente e da qui si proietta verso il futuro: tutto questo, in fondo, altro non è che il senso e lo scopo di Swiss Virtual Expo.
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