L’associazione per delinquere agiva tra Napoli e Milano, grazie all’aiuto di numerosi professionisti prestanome.
Società cartiere, operazioni inesistenti, professionisti prestanome compiacenti e crediti d’imposta fasulli per circa 52 milioni di euro: è il vecchio gioco della criminalità organizzata scoperto a livello nazionale dalle indagini della Procura di Napoli, con il supporto della guardia di finanza di Varese.
L’inchiesta ha portato a galla un’associazione per delinquere dedita alla consumazione di reati di natura tributaria. Sono state indagate 65 persone e il gip di Napoli ha emesso il decreto di sequestro preventivo per beni e disponibilità finanziarie di 39 persone fisiche e 30 società, intestatarie di circa 640 conti correnti, per cui sono in corso le operazioni di sequestro dei saldi attivi. Inoltre, sono stati sequestrati 52 immobili situati in diverse regioni italiane e 25 automobili.
Evasione fiscale da oltre 40 milioni di euro
L’indagine si è estesa su tutto il territorio nazionale e ha consentito di far luce sull’operatività della maxitruffa, i cui principali compartecipi erano aiutati nell’esecuzione degli illeciti da professionisti compiacenti come commercialisti, revisori contabili, ragionieri, consulenti del lavoro e ingegneri.
Nel corso delle attività sono state avviate verifiche fiscali nei confronti delle principali società coinvolte che hanno permesso di confermare – fatta salva la presunzione di innocenza degli indagati, fino a sentenza di condanna irrevocabile - le ipotesi di reato e di rilevare un’evasione pari a oltre 40 milioni di euro, nata dalla creazione di falsi crediti d’imposta, dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti e dalla presentazione di dichiarazioni fraudolente tramite l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Oltre a una constatazione di oltre 42 milioni di di ricavi non dichiarati e costi indebitamente dedotti.
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