In ribasso il PIL atteso per il 2022.
Le anticipazioni degli analisti si sono avverate.
La Federal Reserve americana ha alzato i tassi di interesse dello 0,75%. Il costo del denaro raggiunge così il suo massimo dal 2008, con una variabile compresa fra il 3% e il 3,25%.
Nel 2022, la FED ha ritoccato per cinque volte i tassi, nel tentativo di contrastare l’innalzamento dell’inflazione causata dai prezzi folli dei beni energetici. La Fed ha anche rivisto al ribasso la crescita del PIL per il 2022, con una previsione dello 0,2%, mentre nel 2023 sarà dell’1,2% e del 1,7% nel 2024. E’ attesa ora la reazione dei mercati, che già oggi avevano dato segnali inequivocabili dopo l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin.
Dopo la FED sarà il turno della BoE (Bank of England) che dovrà intervenire, stavolta però è previsto un rialzo di 50 punti base da 1,75% a 2,25%. Ovviamente, sarebbe anche il turno della BoJ (Bank of Japan) ma in questo senso non vediamo previsioni circa rialzi dei tassi, quindi il mercato vede quasi come ininfluente quanto verrà deciso dagli asiatici.
A inizio settembre, la Banca Centrale Europea (BCE) aveva alzato i tassi d’interesse di 0,75 punti, il rialzo più alto mai effettuato nella sua storia. Il valore principale sale quindi a 1,25%, quello sui depositi a 0,75% e il tasso sui prestiti marginali a 1,5%.
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