La banca centrale americana ha rispettato le aspettative, ma la prospettiva di ulteriori rialzi non piace ai mercati.
Come preannunciato la Federal Reserve (Fed), alla fine, ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base(pb). Lo ha reso noto nella serata di mercoledì il Federal Open Market Committe (Fomc), l’organismo della Fed responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti, portando così il tasso guida a un valore compreso tra il 4,25 e il 4,5%, il più alto degli ultimi 15 anni.
Il giorno prima, i dati sull’inflazione hanno mostrato un allentamento, ma il presidente Jerome Powell in conferenza stampa ha sottolineato che «saranno necessarie molte più prove per poter dire con fiducia che l’inflazione è un percorso sostenibile verso il basso». Le aspettative ad ogni modo sono e saranno giudicate sempre dalla Fed.
In 22 anni, la banca centrale non aveva mai alzato i tassi di interesse più di 25pb e soprattutto a seguito di una riunione. Quest’anno è successo per cinque volte: quattro rialzi sono stati di 75 punti base e quest’ultimo di 50. Per gli analisti significa che la banca è pronta per una nuova fase, sarà più lunga e il tasso finale sarà molto più elevato di quanto ipotizzato. Una situazione che il presidente Powell non ha omesso nella conferenza stampa: «è molto più importante pensare a qual è il livello ultimo dei tassi, e poi, a un certo punto, la questione diventerà quanto a lungo resteremo con un orientamento restrittivo».
leggi anche
La Bns segue la Fed e porta il tasso guida all’1,0%. Jordan: «Non sono da escludere ulteriori aumenti»
La prospettiva non piace ai mercati
I mercati sono rimasti sorpresi dalla previsione di ulteriori rialzi del costo del denaro. Si stima infatti che l’anno prossimo arriverà a un tasso compreso tra il 5 e 5,5%. La proiezione mediana implica un ulteriore aumento complessivo di 75pb.
Le piazze finanziarie inizialmente hanno reagito in maniera cauta, ma hanno concluso la giornata in flessione oltreoceano, condizionando così anche gli indici mondiali. Il Dow Jones ha concluso gli scambi in ribasso dello 0,42%, lo S&P500 dello 0,61% e il Nasdaq dello 0,76%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter