L’istituto bancario fallito è stato assorbito dal gruppo, con uno sconto di 16,5 miliardi. Già lunedì riaprono le 17 ex filiali di SVB sotto nuovo nome.
La First Citizens Bank ha acquisito circa 72 miliardi di dollari di attività della Silicon Valley Bank (SVB), con uno sconto di 16,5 miliardi di dollari. Le 17 ex filiali della banca fallita riaprono oggi con la nuova denominazione.
Una transazione plurimiliardaria
La First Citizens Bank & Trust Co acquisterà i depositi e i prestiti della Silicon Valley Bank, come dichiarato lunedì dalla U.S. Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), a poco più di due settimane dal più grande crollo bancario statunitense dopo Lehman Brothers. L’accordo prevede l’acquisto di circa 72 miliardi di dollari di attività della SVB con uno sconto di 16,5 miliardi di dollari, mentre circa 90 miliardi di dollari di titoli e altre attività rimarranno in amministrazione controllata per essere disposti dalla FDIC.
Inoltre, la FDIC ha ricevuto diritti di rivalutazione delle azioni ordinarie di First Citizens BancShares, Inc., Raleigh, North Carolina, per un valore potenziale fino a 500 milioni di dollari, ha dichiarato la FDIC in un comunicato.
Ex filiali SVB già riaperte
La decisione è stata presa dopo che all’inizio del mese l’autorità di vigilanza ha trasferito tutti i depositi e le attività della SVB in una nuova "banca ponte", nel tentativo di proteggere i depositanti del prestatore fallito. Le 17 ex filiali della Silicon Valley Bank, National Association, apriranno come First-Citizens Bank & Trust Company lunedì 27 marzo 2023, si legge nel comunicato della FDIC.
La First Citizens Bank e la FDIC hanno anche stipulato una "transazione di condivisione delle perdite”, in cui la FDIC assorbe parte dei deficit sui prestiti commerciali acquistati dalla SVB. «L’operazione di condivisione delle perdite dovrebbe massimizzare i recuperi sulle attività mantenendole nel settore privato. La transazione dovrebbe inoltre ridurre al minimo le interruzioni per i clienti dei prestiti», ha spiegato l’FDIC.
Un fallimento bancario storico
Le autorità di regolamentazione hanno chiuso la SVB, un grande nome del settore tecnologico e del venture capital, prendendo il controllo dei suoi depositi il 10 marzo, in quello che è stato il più grande fallimento bancario statunitense dalla crisi finanziaria globale del 2008.
Il crollo è avvenuto dopo che i clienti della banca hanno ritirato miliardi dai loro conti e il valore di attività precedentemente considerate sicure è sceso drasticamente di fronte all’aggressivo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ciò ha lasciato la banca in difficoltà nel tentativo di raccogliere 2,25 miliardi di dollari per soddisfare le esigenze di prelievo dei clienti e finanziare nuovi prestiti.
Quanto è grave il contagio al sistema?
Due settimane fa, la nuova banca ponte della SVB aveva circa 167 miliardi di dollari di attività totali e circa 119 miliardi di dollari di depositi totali, come confermato dalla FDIC. Il crollo di SVB ha provocato un’onda d’urto nelle banche mondiali ed è stato considerato come uno dei catalizzatori del crollo del colosso svizzero Credit Suisse e del salvataggio d’emergenza da parte della rivale UBS.
Tuttavia, molti analisti ritengono che il problema sia da ritrovare nei difetti interni al sistema bancario che hanno lasciato esposti istituti come SVB e Credit Suisse, causando una perdita di fiducia degli investitori e frequenti scossoni sui mercati finanziari. Resta da capire quanto il contagio sia diffuso nelle banche americane e mondiali, e quanti altri salvataggi di istituti in crisi saranno sostenibili.
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