Ennesimo colpo basso per l’istituto bancario. Dopo l’annuncio di un secondo quadrimestre all’insegna delle cifre rosse e della volontà di voler mettere mano al proprio bilancio, ieri Fitch ha deciso di declassare rating a lungo termine e outlook.
Qualche giorno fa, Moody’s e Standard and Poor’s avevano deciso di declassare Credit Suisse. E ieri, a distanza di poche ore, è arriva un’altra batosta: Fitch ha deciso di mettere mano al rating a lungo termine e al suo Outlook, declassando il primo da “BBB+” a “BBB” e il secondo da "stabile" a "negativo". Una decisione presa a seguito dell’annuncio dato da parte dell’istituto bancario, di voler procedere con una revisione della sua strategia patrimoniale e con il taglio di diverse migliaia di posti di lavoro.
Fitch declassa Credit Suisse
Nel comunicato, diffuso ieri da Fitch, si legge come il downgrade impartito a Credit Suisse faccia seguito, oltre alla decisione sulla revisione strategica, ai deboli risultati registrati nel secondo quadrimestre del 2022. La banca, puntualizza l’agenzia, è chiamata ad affrontare numerose sfide per stabilizzare la propria performance e per creare un modello di business al fine di produrre un’adeguata redditività.
Outlook negativo spiega il punto di vista di Fitch
Secondo Fitch, inoltre, un ulteriore piano di ristrutturazione, dopo la revisione strategica, comporterà un rischio di esecuzione significativo. Soprattutto se la ristrutturazione richiede costi rilevanti, data la debole generazione di utili della banca. La mancata stabilizzazione del modello di business o il mancato miglioramento della redditività operativa e dell’impegno a mantenere un Common Equity Tier 1 ratio (CET1) di almeno il 13%, sarebbe negativo per i rating.
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