L’organizzazione ha però avvertito: è presto per festeggiare. Bisogna tenere sotto controllo l’inflazione.
La Gran Bretagna sfuggirà alla recessione per quest’anno. Per lo meno secondo le stime diffuse dal Country report del Fondo monetario internazionale (Fmi). I dati annunciati nella giornata odierna ipotizzano una crescita annua allo 0,4%. A fronte delle previsioni diffuse lo scorso aprile, quando il FMI aveva previsto una riduzione del pil dello 0,3%. Il calo dei prezzi dell’energia ha consentito il miglioramento delle prospettive al rialzo.
«Le prospettive per l’economia del Regno Unito sono migliorate, ma sullo sfondo di un ambiente globale altamente incerto, sfide strutturali e un’inflazione ancora molto elevata», ha dichiarato martedì a Londra il capo del FMI Kristalina Georgieva. Ha poi elogiato le misure prese dal governo britannico e dalla Banca d’Inghilterra per stabilizzare il sistema finanziario, oltre l’accordo raggiunto con Bruxelles nella disputa sulle regole Brexit per l’Irlanda del Nord.
La valutazione fatta dal FMI è stata accolta positivamente dal ministro delle finanze britannico Jeremy Hunt: «Se manteniamo la rotta, il FMI confermerà che le nostre prospettive a lungo termine sono migliori di quelle di Germania, Francia e Italia, ma il lavoro non è finito». Complessivamente l’organizzazione prevede che il pil della Gran Bretagna cresca dell’1% nel 2024 e, in media, del 2% nel 2025 e 2026.
Inflazione sopra la soglia del 2%
Il FMI ha però avvertito la nazione che dovrà ancora confrontarsi con un’inflazione persistente: fino a metà del 2025 rimarrà al di sopra del 2%.
«Probabilmente - ha detto il FMI - sarà necessario un ulteriore inasprimento monetario e i tassi potrebbero dover rimanere più alti più a lungo».
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