Un’inflazione più persistente, anche a causa della forte crescita salariale, richiederebbe un orientamento politico restrittivo più a lungo, gravando sulla domanda interna.
Secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi), l’economia dell’area dell’euro ha mostrato una notevole resilienza all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina e del più grande shock commerciale degli ultimi decenni, grazie a una rapida risposta politica e a un forte rimbalzo nei servizi ad alta intensità di contatto. È quanto emerge dalla discussione del 2023 del comitato esecutivo dell’FMI sulle politiche comuni dell’aerea euro con i Paesi membri. Nell’analisi, tuttavia, si evince come nella seconda parte del 2022 l’attività economica si sia notevolmente indebolita, scivolando in una lieve recessione tecnica all’inizio del 2023. Inasprimento delle condizioni finanziarie, calo dei salari reali e della fiducia dei consumatori, stanno caratterizzando questi mesi. Guardando più in là, il Fmi ritiene che l’economia tornerà a crescere gradualmente nel corso del 2023 e del 2024, sostenuta da una ripresa dei redditi reali nel contesto di condizioni ancora tese del mercato del lavoro, un ulteriore allentamento dei vincoli dell’offerta e una domanda esterna più solida, anche se le condizioni finanziarie continuano a peggiorare stringere.
Inflazione core non scende
Mentre l’inflazione primaria è recentemente diminuita bruscamente dopo aver raggiunto livelli record, l’inflazione core si sta dimostrando più persistente. Poiché le condizioni finanziarie restrittive frenano la domanda e gli shock dell’offerta si attenuano ulteriormente, l’inflazione è destinata a diminuire ulteriormente, ma dovrebbe rimanere elevata per un periodo prolungato.
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Stretta alla politica monetaria
Ma l’incertezza sulle prospettive è alta. La turbolenza nei mercati finanziari potrebbe portare a una contrazione del credito e a un più ampio aumento dell’avversione al rischio, mentre una domanda esterna più debole influenzerebbe negativamente le prospettive di crescita del blocco. Un’inflazione più persistente, anche a causa della forte crescita salariale, richiederebbe un orientamento politico restrittivo più a lungo, gravando sulla domanda interna. Anche i nuovi shock dell’offerta, che potrebbero derivare da un’escalation della guerra in Ucraina e da un correlato aumento dei prezzi delle materie prime, o da un’ulteriore intensificazione della frammentazione geoeconomica, spingerebbero verso l’alto l’inflazione e danneggerebbero la crescita. Al rialzo, l’economia potrebbe dimostrarsi ancora una volta più resiliente del previsto, soprattutto in presenza di uno stock di risparmio in eccesso ancora ampio.
Valutazione del comitato esecutivo
Insomma, per l’FMI la crescita dovrebbe aumentare gradualmente, anche se le condizioni finanziarie si restringono ulteriormente e le prospettive rimangono circondate da un’elevata incertezza. Portare l’inflazione verso l’obiettivo tramite un orientamento di politica monetaria restrittivo, preservando nel contempo la stabilità finanziaria, rimane dunque la priorità a breve termine. Adottando un approccio flessibile e dipendente dai dati.
Situazione banche europee
Secondo i membri del comitato, inoltre, le banche dell’aerea euro sono complessivamente ben capitalizzate e liquide. Ma è indispensabile una buona supervisione e regolamentazione delle banche e degli intermediari finanziari non bancari per mitigare i rischi legati alle valutazioni di attività, liquidità, finanziamenti ed esposizione ai mercati finanziari. Per questo è stata avanzata la richiesta di compiere ulteriori passi verso il completamento dell’architettura finanziaria dell’Ue per migliorare la resilienza economica e finanziaria.
Per i cittadini la situazione diventa sempre più difficile. Secondo il FMI con un orientamento fiscale restrittivo si potrà contribuire nel 2024 a contenere le pressioni inflazionistiche.
Come stimolare la crescita economica?
Per aumentare la crescita economica, il Fmi indica politiche strutturali e investimenti ambiziosi, nonché sostenere le transizioni digitale e verde. Compiere progressi verso gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con ulteriori sforzi per promuovere l’innovazione, facilitare la riallocazione settoriale del lavoro e riqualificare e migliorare le competenze della forza lavoro sono necessari per raggiungere questi obiettivi. L’Ue ha poi un ruolo fondamentale nella promozione di un commercio aperto basato su regole e hanno accolto con favore il suo impegno nei confronti dell’Organizzazione mondiale del commercio.
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