Intanto, i tentativi avvallati dalla la banca centrale per stabilizzare il valore del rublo hanno già finito il loro effetto.
Il sentiment si fa teso sui mercati valutari. A poche ore dall’annuncio dei dati sull’inflazione Usa, l’euro sul dollaro è passato di mano, superando quota 1,10. A mezzogiorno, infatti, la valuta comune veniva scambiata a $ 1,1025, circa mezzo centesimo in più rispetto agli scambi di inizio sessione.
Anche nei confronti del franco svizzero, il biglietto verde si è leggermente indebolito. A metà giornata la coppia USD/CHF veniva scambiata a 0,8732 franchi, a fronte dei CHF 0,8769 del mattino. Poco mossa, invece, la coppia EUR/CHF che è stato scambiato a 0,9627, stamattina era a CHF 0,9630.
Cosa farà la Federal Reserve?
Nel pomeriggio saranno diffusi di stati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti e gli analisti presumono che il tasso inflazionistico sia nuovamente in aumento a luglio, dopo il calo significativo registrato il mese precedente. Una cattiva notizia che molto probabilmente potrebbe portare i falchi della Federal Reserve a considerare un nuovo aumento del costo del prestito, piuttosto che a prendere una pausa dal ciclo di rialzi. Nella riunione di luglio, infatti, a fronte dell’ennesimo incremento, non hanno fornito una prospettiva chiara sui futuri rialzi. Di certo, il recente taglio ai rating di 10 banche regionali da parte di Moody’s, potrebbe lasciare intendere che un’ulteriore mossa potrebbe mettere nuovamente a rischio la piazza finanziaria.
Il mercato si aspetta un’inflazione al 3,3% a luglio contro il 3,0% di giugno. Si prevede però un calo nell’inflazione core, al netto di i prezzi volatili dell’energia e dei generi alimentari, al 4 dal 4,8% su base annua. Non dimentichiamo, infine, che l’obiettivo della Federal Reserve è di riportare l’inflazione nel range del 2% a medio termine.
Rublo in discesa libera
In Russia, intanto, la banca centrale ha messo appunto delle misure per stabilizzare il rublo che, tuttavia, non hanno avuto effetti duraturi. Euro e dollaro, dopo essersi temporaneamente scesi al livello più basso da marzo 2022, si sono infatti apprezzati nei confronti della valuta di Mosca già la sera stessa. Mentre verso mezzogiorno di ieri, un euro veniva scambiato a 107,4 rubli, già alla sera veniva scambiato per 105,9 rubli. Dal canto suo, l’istituto centrale russo ha fatto sapere di non voler più acquistare valute estere da questo giovedì fino alla fine dell’anno, dopo il forte calo del valore della moneta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter