Il rafforzamento del franco segue una linea monetaria precisa, rivolta a limitare i rischi di inflazione generati dalle valute estere.
Alla fine il soprasso c’è stato. Esattamente alle 17.08 di mercoledì, l’euro valeva meno del franco, esattamente lo scambio si è fissato a 0,9991 franchi.
Era dal 2015 che non veniva infranto l’equilibrio tra le due valute.
Politica monetaria
Gli esperti sono concordi nel ritenere che questo sorpasso sia da attribuire alla recente politica monetaria intrapresa dalla Banca nazionale svizzera, orientata a non acquistare più valuta estera visto il clima di incertezza che grava sui mercati. Da qui la descrizione di abbandonare il tasso di cambio minimo con la divisa dell’unione europea.
Franco forte contro l’inflazione
Il rafforzamento del franco segue una linea monetaria precisa, rivolta a limitare i rischi di un’inflazione galoppante per il nostro Paese, generati dalle valute estere. Di questo passo gli esperti non escludono che lo scambio tra euro e franco, possano arrivare a 1,05 euro per 1 franco.
I vantaggi di una valuta forte
Per ora il rafforzamento nominale della moneta ha avuto un effetto collaterale positivo, riuscendo a contenere la morsa dell’inflazione. Il settore import è quello più avvantaggiato, mentre il settore del commercio estero import-export rimane comunque penalizzato. Le materie prime hanno subito rialzi in tutto il mondo, ma le dinamiche di cambio rendono il loro l’acquisto meno caro.
Export penalizzato?
Per l’export la questione è ben diversa. Certo è che il commercio con l’estero ne può risentire. Sarebbe necessario trovare delle soluzioni per cercare di rendere i prodotti svizzeri unici. Edoardo Beretta, professore titolare della facoltà di Scienze economiche all’Usi commentava: «Guardiamo all’Europa: la Merkel è sempre stata una grande sostenitrice dell’euro forte. L’euro debole non serviva, perché la Germania esportava un prodotto essenziale».
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