La penuria energetica in Europa colpirà di certo anche la Svizzera. Il nostro Paese non possiede degli impianti di stoccaggio di gas sul territorio, e per questo deve rifornirsi da altri Stati europei.
L’Associazione svizzera dell’industria del gas (ASIG) ritiene che anche la Svizzera dovrebbe avere grandi impianti di stoccaggio di gas autonomi. Dato che la Confederazione né produce né immagazzina grandi quantità di gas sul proprio territorio, ottiene la maggior parte dell’approvvigionamento dagli altri Paesi europei, attualmente vittime dello stop della fornitura da parte della Russia.
La Svizzera come l’Europa
L’ASIG mette in guardia la Confederazione su un tema recentemente molto delicato. Ormai è già tardi per rimpinguare la fornitura di quest’inverno, ma possedere impianti di stoccaggio di gas di proprietà sarebbe un investimento per il futuro. Gli impianti infatti potrebbero essere utilizzati anche per il gas rinnovabile.
Poiché la Svizzera non produce gas naturale e non dispone di impianti di stoccaggio stagionale gestiti commercialmente, dipende dalle riserve di altri Paesi. Le riserve più grandi si trovano in Germania, ma il Paese riceve la maggior parte del gas dalla Russia, che attualmente sta mettendo in difficoltà tutti i Paesi del vecchio continente da questo punto di vista.
I consumi della Confederazione
Rispetto ad altre nazioni europee, il consumo di gas in Svizzera rimane piuttosto basso: il gas naturale rappresenta circa il 15% del fabbisogno energetico del Paese, venendo utilizzato principalmente per il riscaldamento e nell’industria. Il fatto è che purtroppo non esistono in Svizzera grandi centrali elettriche a gas per la produzione di elettricità, il che in situazione di emergenza come questa può causare seri problemi. Secondo l’Ufficio federale dell’energia (UFE), il Consiglio federale affronterà presto la questione della costruzione di impianti di stoccaggio.
La volontà delle imprese
Diverse aziende e operatori di mercato stanno già esaminando la questione. Energie 360 Grad, un importante fornitore di gas di Zurigo, si è messa in fila per provvedere all’allestimento di impianti di stoccaggio, in caso si decidesse di proseguire in questa direzione. L’investimento in queste strutture potrebbe essere veramente un’arma in più per il futuro, dato che questi potrebbero contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento e a coprire le carenze di elettricità in inverno.
Da un anno e mezzo, l’azienda zurighese sta esplorando la possibilità di costruire impianti di stoccaggio con RAG Austria, un altro importante operatore del settore, e con altri potenziali partner. Tuttavia, il progetto non prevede lo stoccaggio di gas naturale fossile, ma di idrogeno rinnovabile (da energia eolica o fotovoltaica) e di CO2 dall’aria, con il metano che verrebbe poi prodotto naturalmente nel sottosuolo da idrogeno e CO2.
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