Quando la grandine distrugge i pannelli solari. Claudio Caccia, Swissolar: «Ecco cosa fare»

Chiara De Carli

28 Luglio 2023 - 09:16

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Crepe ben visibili e perdita di resa sono i segnali più lampanti di un danneggiamento. Cosa fare se la grandine colpisce l’impianto fotovoltaico?

Quando la grandine distrugge i pannelli solari. Claudio Caccia, Swissolar: «Ecco cosa fare»

Si installano pannelli solari e impianti fotovoltaici per ridurre l’impatto ambientale, ma gli effetti del cambiamento climatico fanno pagare pegno. Tra i numerosi danni provocati dalla violenza del maltempo, in questi giorni si contano anche quelli apportati ai moduli installati sui tetti delle case. Crepe ben visibili e perdita di resa sono i segnali più lampanti di un danneggiamento. A volte, invece, lo si riscontra più in là nel tempo.
Come comportarsi, dunque, in seguito a eventi del genere?
«Dopo aver verificato la presenza di danni visibili o di fronte a un calo di resa, si consiglia di spegnere l’impianto e di informare il proprio installatore, per un’analisi più approfondita, e la propria assicurazione», ci spiega Claudio Caccia responsabile Swissolar per la Svizzera italiana. «Poi tutto varia in base al tipo di impianto: per esempio, se consideriamo un impianto fotovoltaico, ancorato al tetto con funzione di protettore dalle intemperie, bisogna intervenire prontamente per evitare che il modulo danneggiato dalla grandine possa causare problemi alla struttura».

Esistono dei sistemi per proteggere gli impianti dalle intemperie?
«Come non esistono per proteggere le tegole del tetto, non esistono nemmeno per i pannelli solari. È chiaro che in caso di eventi così estremi si danneggiano. È anche vero che i moduli fotovoltaici o i collettori termici che vengono installati, devono essere adeguati al sito. In Svizzera esiste una “carta della grandine”, che mappa il periodo di ritorno di un certo diametro di grandine. Per esempio in una determinata zona, un periodo di ritorno 50 anni, indica che lì ogni 50 anni si verificano eventi con grandine di un certo diametro. È stata aggiornata l’anno scorso e il Sottoceneri è stata identificata come la zona del Ticino in cui è più probabile che eventi con grandine di una certa dimensione si verifichino. I prodotti che vengono installati devono rispettare queste direttive. Se si rompono, significa che l’evento era estremo e che andava al di là dei test previsti».

Ci sono quindi dei requisiti da rispettare per l’installazione di un sistema adeguato?
«L’installatore deve fare riferimento a uno specifico elenco in cui viene riportato, per tipo di collettore termico e impianto fotovoltaico, il rispettivo grado di resistenza alla grandine. Per fare un esempio: un grado di protezione alla grandine 4 indica che quel collettore o quel modulo è stato testato con chicchi di grandine con diametro fino a 4 centimetri. Questi test vengono effettuati anche nel laboratorio della Supsi a Mendrisio, durante i quali si verifica il comportamento di un chicco di grandine sparato sul modulo».

Sono aspetti a cui una persona non pensa quando decide di installarli.
«È normale che il committente non verifichi questi aspetti, perché è di competenza dell’installatore. Ad ogni modo, la resistenza alle intemperie è un aspetto che viene considerato non solo per la grandine, ma anche per la neve. L’installatore quando offre dei prodotti deve valutare tutti questi aspetti».

Cosa fare concretamente quando, dopo una violenta grandinata, l’impianto è visibilmente crepato?
«Come dicevamo, si consiglia di farlo sostituire. Anche se inizialmente dovesse continuare a funzionare, sul medio e lungo termine potrebbe dare dei problemi, a causa delle infiltrazioni che a loro volta possono provocare sia un guasto sia problemi a livello elettrico. Nel caso di danni evidenti, si consiglia di spegnere l’impianto, contattare il proprio installatore per una verifica, documentare il danno con materiale fotografico e chiamare la propria assicurazione.
Se invece non si vedono dei danni, ma il dubbio sussiste, il proprietario può monitorare la resa energetica dell’impianto su un periodo di tempo abbastanza lungo, di almeno un anno, confrontandola con quella dell’anno precedente. Se è molto differente, allora, è richiesto l’intervento di chi di dovere».

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