Il consigliere federale ha informato l’industria dell’export sulle misure relative alla situazione energetica e al libero scambio.
Oggi, martedì 18 ottobre, il consigliere federale e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca Guy Parmelin ha presieduto la settima tavola rotonda con l’industria svizzera dell’export. All’ordine del giorno c’erano la situazione energetica e le sue conseguenze per gli esportatori svizzeri, nonché gli attuali sviluppi nel settore del libero scambio.
Esportazioni stabili
A titolo introduttivo, Parmelin ha sottolineato che, nonostante le persistenti difficoltà e le nuove sfide, nel primo semestre del 2022 l’industria svizzera delle esportazioni è rimasta stabile. Come confermato dai rappresentanti dell’economia, i problemi principali sono ancora legati all’interruzione delle catene di approvvigionamento, inizialmente causata dalla pandemia e poi aggravata dalla guerra in Ucraina e dalla rigidità delle misure adottate in Cina per contrastare il COVID-19. Altri fattori aggravanti sono il recente aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, che sta facendo lievitare i costi di produzione, e il deprezzamento dell’euro.
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Crisi energetica e libero scambio
L’approvvigionamento energetico, tuttavia, costituisce oggi il fattore decisivo per lo sviluppo economico. Il consigliere federale e l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) hanno informato i partecipanti alla tavola rotonda sulla situazione in Svizzera e sulle misure previste dalla Confederazione nel caso in cui, nonostante gli sforzi, dovesse verificarsi una penuria di energia.
I presenti hanno anche discusso dei nuovi sviluppi nel settore del libero scambio. La direttrice della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), Helene Budliger Artieda, ha riferito sullo stato delle discussioni e dei negoziati con i Paesi partner. La SECO ha inoltre presentato le sue analisi sull’utilizzo degli accordi di libero scambio, grazie ai quali le aziende potrebbero risparmiare ancora di più sui dazi doganali.
Allo scambio virtuale di oggi hanno partecipato i rappresentanti di 22 associazioni economiche e camere di commercio, della SECO, dell’UFAE, di Switzerland Global Enterprise (S-GE) e dell’Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (SERV). La prossima tavola rotonda è prevista nella primavera del 2023.
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