Stando allo studio diffuso, circa il 20% delle attività economiche luganesi è esposto agli incrementi di produzione.
Quale impatto sta avendo la crisi attuale sul tessuto socio economico di Lugano? La Città se lo è domandato e ha provveduto a eseguire uno studio, diffuso giovedì dal Servizio statistica urbana, per poter interpretare gli effetti a livello regionale della variazione congiunturale di determinati indicatori d’interesse, così come l’impatto sulla qualità di vita dei cittadini e sulle attività economiche della Città di Lugano. Qui si riscontra una maggioranza di aziende attive nel settore terziario, in grado di attuare manovre correttive per contenere l’aumento dei costi: telelavoro, politiche di risparmio energetico. Si può prevedere che il 15%-20% circa delle attività economiche (primario, secondario e logistica e dei trasporti) siano esposte agli incrementi dei costi di produzione e, in particolare, energetici. Considerata l’elevata dipendenza dall’olio combustibile per l’alimentazione degli impianti di riscaldamento delle abitazioni, la popolazione soggetta a incrementi nei prezzi dell’energia e del gas corrisponde a circa il 30%-40%. Il rialzo dei costi di cassa malati, deducibili dal reddito imponibile, potrebbe causare una diminuzione del reddito imponibile medio dei cittadini luganesi tra lo 0.8% e il 2.7%, e quindi del gettito fiscale. In generale, gli aumenti dei prezzi e dei costi fissi comporteranno presumibilmente una diminuzione del reddito disponibile delle famiglie: del 6.1% per una persona sola del luganese e del 21.2% per una famiglia di quattro componenti. Nel complesso, si potrebbe assistere a un aumento delle migrazioni di economie domestiche a medio-basso reddito verso comuni dal costo della vita più contenuto e a un incremento delle richieste di assistenza sociale.
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Cosa possono fare le amministrazioni pubbliche?
Dal lato pratico, le azioni delle amministrazioni pubbliche locali risultano limitate nel prevenire o arginare le cause. In tale contesto, la misura più sensata risulta quella di continuare a osservare puntualmente l’evoluzione degli scenari in atto, con lo scopo di intervenire proattivamente e tempestivamente qualora il quadro complessivo dovesse aggravarsi e richiedere pertanto azioni pratiche incisive. Ad esempio, prevedendo la messa in atto di proiezioni sulle stime percentuali degli indotti fiscali da persone fisiche e giuridiche così come di previsioni sul tema dell’assistenza sociale, nel caso di incrementi di richiesta d’assistenza. Tali valutazioni permetterebbero di prendere decisioni politiche e misure adeguate tempestive, per affrontare al meglio le future incertezze.
Il Servizio statistica urbana monitorerà nei prossimi mesi gli indicatori rilevanti considerati nello studio (aumento dei prezzi e inflazione, incremento dei tassi d’interesse di riferimento delle banche centrali e dei tassi ipotecari, apprezzamento del franco svizzero e potenziale indebolimento della bilancia commerciale svizzera, aumento dei costi di cassa malati e di trasporto), così da analizzare l’evoluzione della situazione complessiva e del suo impatto sul contesto locale della Città di Lugano e fornire adeguati strumenti d’intervento all’Esecutivo comunale.
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