Import-export: a luglio cala il commercio estero svizzero. Non reggono nemmeno gli orologi

Chiara De Carli

22 Agosto 2023 - 10:57

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Fatta eccezione per i prodotti alimentari, bevande e tabacco, le esportazioni hanno registrato delle diminuzioni su un ampio fronte.

Import-export: a luglio cala il commercio estero svizzero. Non reggono nemmeno gli orologi

Rallenta il commercio estero svizzero a luglio. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, in termini destagionalizzati, le esportazioni sono diminuite del 5,7% su un mese (effettivo: -4,0%), il livello più basso dall’inizio dell’anno. Hanno proseguito il loro trend negativo le importazioni, con un calo del 3,3% (reale: -1,8%). La bilancia commerciale ha chiuso quindi con un’eccedenza di di 2,6 miliardi di franchi svizzeri.

Esportazioni in calo su un ampio fronte

Ad eccezione dei prodotti alimentari, bevande e tabacco, che sono aumentati di un decimo, tutti i principali settori hanno registrato un calo delle esportazioni nel luglio 2023. settori hanno registrato un calo delle esportazioni nel luglio 2023. I prodotti chimici e e farmaceutici sono stati i maggiori responsabili del risultato complessivo, con un calo di 865 milioni di franchi svizzeri (-7,7%). milioni di franchi svizzeri (-7,7%), con il contributo di tutti e tre i segmenti farmaceutici.
Dopo un aumento a giugno, le vendite di gioielli hanno subito una contrazione di 255 milioni di franchi (-20,8%). Anche le vendite di orologi sono scivolate nelle cifre rosse (-7,2%), dopo la forte crescita registrata nella prima metà dell’anno. Stessa sorte per gli strumenti di precisione che hanno subito hanno subito una battuta d’arresto (-8,7%), scendendo al livello più basso dal dicembre 2021.
Dal punto di vista geografico il calo è stato ampio: il più significativo è stato registrato nelle spedizioni in Nord America (-11,7% o 529 milioni di franchi svizzeri; USA), seguito dall’Asia (-7,6% o -366 milioni) e dall’Europa (-4,0%; -497 milioni).
Nel continente asiatico, le consegne alla Cina sono state in rosso (-156 milioni), allo stesso tempo hanno indicato una tendenza piatta negli ultimi sei mesi. In Europa, Slovenia e Spagna (settore farmaceutico), così come il Belgio, sono stati i maggiori responsabili della flessione.

Importazioni: ecco i tre settori responsabili

Quasi la metà del calo delle importazioni totali (-623 milioni di franchi) è dovuto ai prodotti chimici e farmaceutici (-296 milioni di franchi, pari al -5,3%). Anche la flessione dei gioielli (-112 milioni) e dei prodotti energetici (-57 milioni) ha pesato sulle importazioni. Le importazioni di macchinari ed elettronica (-1,0%) hanno proseguito il trend negativo iniziato nell’autunno 2022, scendendo al livello più basso degli ultimi sedici mesi. Gli arrivi di veicoli (-0,6%), stagnanti dall’inizio dell’anno, sono diminuiti per il secondo mese consecutivo.
Le importazioni dall’Asia sono leggermente aumentate (+0,5%), mentre sono diminuite quelle dal Nord America (-0,9%) e soprattutto dall’Europa (-5,1%). In quest’ultima, sia l’Italia (-532 milioni) che la Slovenia (-268 milioni) sono scese di quasi un quarto, dopo aver brillato il mese precedente. L’aumento con l’Asia è stato trainato dall’impennata delle consegne giapponesi (+29,3%).

Commercio estero con la Russia

Nel luglio 2023, le importazioni dalla Russia sono state pari a 91 milioni di franchi svizzeri, di cui 78 milioni di franchi svizzeri (1.421 chilogrammi) derivanti da consegne di oro di origine russa dal Regno Unito. Queste spedizioni di oro soddisfacevano le condizioni applicabili al momento dell’importazione. Le esportazioni in Russia sono state pari a 183 milioni di franchi svizzeri, di cui 154 milioni nel settore chimico-farmaceutico. chimico-farmaceutico.

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