La Confederazione ha deciso di incentivare l’attività fisica attraverso un progetto mirato e incentivi per finanziare impianti innovativi e grandi manifestazioni. Un occhio di riguardo sarà riservato ai giovani.
Più sport per tutti: i giovani, cui è dedicato espressamente il programma di promozione "Gioventù e sport", ma anche il resto della popolazione, che forse ne ha anche più bisogno. Perché la politica, in fondo, non è solo massimi sistemi e argomenti globali: è anche vita quotidiana, indirizzata al benessere dei cittadini. Ecco dunque che anche il potere è chiamato a incentivare comportamenti da cui ciascuno possa trarre beneficio, senza ingerenze nella vita privata ma con l’obiettivo di contribuire a renderla migliore. Per promuovere l’attività fisica, il Consiglio federale sta dunque lavorando a misure mirate di sostegno supplementari, destinate a impianti sportivi, all’organizzazione di grandi manifestazioni, al rafforzamento del programma G+S dedicato ai ragazzi e, non ultima, alla lotta al doping autogeno, nell’ambito di una necessaria e improrogabile revisione della legge sulla promozione dello sport.
Spazi insufficienti e conflitto sociale
In occasione della seduta del 29 novembre, ha incaricato il Dipartimento federale della Difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) di elaborare un progetto entro il 2025. Secondo le statistiche, infatti, spazi e infrastrutture anzitutto non bastano: sempre di più sono gli svizzeri che vogliono praticare attività fisica e sportiva e l’ambizione finisce spesso per tradursi in una difficoltà a trovare sedi adeguate. Il Consiglio federale ha dunque preso atto di un documento interlocutorio e chiesto al Ddps di sottoporre a revisione l’attuale legge sulla promozione dello sport, ormai vecchia di oltre dieci anni.
Un nuovo progetto entro il 2025
Dal 2012 al 2025: quando dovrebbe essere pronto un plan al passo con i tempi per la promozione dello sport di massa e di prestazione. In questo momento, infatti, la risposta è inadeguata e, in un certo senso, addirittura pericolosa: sia l’aumento delle attività sportive praticate, sia la tendenza di fare sport in maniera individuale stanno creando conflitti per l’utilizzazione di palestre, campi da calcio e altre infrastrutture sportive. Inoltre, l’ambizione del programma Gioventù+Sport (G+S) è di raggiungere un numero crescente di bambini. Per questo, servono più impianti e più innovativi.
Più impianti sportivi innovativi
Per promuovere l’innovazione nello sport, verrà anzitutto chiarito il ruolo della Confederazione nell’assicurare l’accesso pubblico agli spazi in cui fare movimento; inoltre, verrà valutata la possibilità di concedere contributi agli investimenti per realizzare impianti innovativi. Al posto di un centro nazionale per gli sport della neve, la Confederazione avrebbe inoltre deciso di offrire contributi specifici a tre o quattro centri. In discussione, inoltre, un abbassamento del limite d’età di accesso, da 5 a 4 anni, nonché l’apertura del programma a operatori nel campo dello sport al di fuori delle società sportive o delle associazioni giovanili intese in modo classico.
Attenzione allo sport di prestazione
Per quanto riguarda invece lo sport di prestazione, già oggi la Confederazione ha la possibilità di sostenere grandi manifestazioni sportive internazionali, come campionati mondiali o europei. La revisione della legge consentirà di valutare se in futuro anche grandi manifestazioni ricorrenti di risonanza internazionale potrebbero beneficiare di sostegno finanziario. Verrà infine esaminata una nuova base legale secondo cui in futuro potranno beneficiare di sostegno non solo la costruzione, come avvenuto finora, bensì anche l’esercizio di impianti sportivi di importanza nazionale, nell’ambito di un ampliamento della Concezione degli impianti sportivi di importanza nazionale (Cisin).
Stop al doping, sì a uno sport etico
Lo sport, si sa, è però anche fair play, valori e condivisione di buone pratiche. Da qui la lotta al doping. In futuro, anche il doping autogeno dovrà essere punibile penalmente, debellando la consuetudine per cui, ad oggi, l’uso personale di sostanze proibite riceve solo sanzioni nel contesto sportivo. Verrà poi analizzato se le direttive in materia di etica e di governance disciplinate a livello di ordinanza dal marzo 2023 debbano essere sancite a livello di legge.
Anche lo sport vuole la par conditio
Ulteriori orientamenti della revisione riguardano la Scuola universitaria federale dello sport (Sufsm) di Macolin, attualmente a numero chiuso, nonché tematiche legate alla protezione dei dati. Fra gli scopi della Confederazione, anche la parità di genere, specie fra i più giovani. Al momento, sembrano essere i maschi i più attratti dai programmi di G+S rispetto alle ragazze e alle giovani donne, secondo quanto scrive il rapporto «Sport Svizzera 2020». Per contrastare tale fenomeno saranno dunque elaborati progetti pilota, in primis «lab 7 x 1», per capire quali offerte sportive e di movimento siano particolarmente apprezzate dal settore femminile.
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