Rispetto a dieci anni fa, quando Biden e Xi si incontrarono per la prima volta di persona, la traiettoria delle relazioni tra i due Paesi è decisamente cambiata.
Il summit tra i presidenti americano Joe Biden e cinese Xi Jinping si è concluso dopo tre ore. Nonostante i presupposti non lasciavano spazio a punti di incontro, i leader hanno concordato sul fatto che non si debbano usare armi nucleari in Ucraina. Non è arrivata però l’intesa su Taiwan. Xi ha ripetuto, ancora una volta, che chiunque cerchi di dividere l’isola dalla Cina «violerà gli interessi fondamentali della nazione cinese: il suo popolo non lascerà assolutamente che ciò accada». A darne notizia la Casa Bianca con una nota in cui riporta che «Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Cina per dare seguito alle discussioni» di oggi a Bali.
Al Financial Times, un alto funzionario cinese, ha rivelato che Vladimir Putin non disse la verità a Xi riguardo all’invasione russa dell’Ucraina. «Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovati in una situazione così difficile. C’erano oltre 6 mila cittadini cinesi in Ucraina e alcuni di loro morirono durante l’evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente», ha dichiarato la fonte.
Una stretta di mano calorosa
L’incontro si è svolto con un giorno di anticipo rispetto all’inizio del vertice G20 a Bali. In ballo le relazioni tra Cina e Stati Uniti, in un periodo storico in cui si trovano nel loro punto più basso di sempre. Dopo la stretta di mano iniziale, Xi ha detto a Biden «è un piacere rivederti». I due non si vedevano dal 2017 e oggi hanno affrontato la questione spinosa dei rapporti tra i due Paesi.
Xi: la storia è il miglior libro di testo
Xi all’apertura della riunione ha detto in mandarino: «Dobbiamo tracciare la giusta direzione per il futuro della relazione bilaterale», assicurando Biden di essere «pronto a uno scambio schietto e approfondito dei nostri punti di vista sui temi di importanza strategica».
«Attualmente – ha sottolineato Xi – le relazioni tra Cina e Stati Uniti si trovano in una situazione tale per cui tutti noi ce ne preoccupiamo molto, perché questo non è l’interesse fondamentale dei nostri due Paesi e dei nostri popoli e non è ciò che la comunità internazionale si aspetta (da) noi». Rivolto alla sua contro parte ha poi detto tramite un traduttore: «Uno statista dovrebbe pensare e sapere dove condurre il suo paese. Dovrebbe anche pensare e sapere come andare d’accordo con altri paesi e il resto del mondo».
«L’ultima volta che ci siamo incontrati è stato nel 2017 al World Economic Froum di Davos, più di cinque anni fa», ha ricordato Xi. Da quando Biden si è insediato «abbiamo mantenuto la comunicazione attraverso conferenze stampa, telefonate e lettere, ma nessuna di queste può davvero sostituire gli scambi faccia a faccia». E ha poi ricordato che «dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche a oggi, Cina e Stati Uniti hanno attraversato oltre 15 anni ricchi di eventi. Abbiamo acquisito esperienze e imparato lezioni. La storia - ha aggiunto – è il miglior libro di testo. Dovremmo quindi prendere la storia come uno specchio e lasciare che guidi il futuro».
Biden: impedire il conflitto
Dal canto suo, Biden, del quale manca una diffusione scritta del discorso, ha affermato che Usa e Cina possono gestire le loro differenze e impedire che la concorrenza si trasformi in conflitto, secondo la Reuters. Ha poi rassicurato Xi di essere «impegnato a tenere le linee di comunicazione aperte» tra Washington e Pechino «ma anche tra i nostri governi, perché i nostri due Paesi hanno molte cose da affrontare».
Relazioni bilaterali precarie
Rispetto a dieci anni fa, quando Biden e Xi si incontrarono per la prima volta di persona, la traiettoria delle relazioni tra i due Paesi è decisamente cambiata. Secondo la Cnn, infatti, Stati Uniti e Cina attualmente si trovano su fronti contrapposti riguardo tutti i principali temi: Taiwan, guerra in Ucraina, Corea del Nord, trasferimento della tecnologia, fino alla forma del nuovo ordine mondiale. Il colloquio di oggi è dunque avvenuto nella fase di uno dei punti più bassi in decenni delle relazioni tra Cina e Usa. A conferma di ciò, nelle scorse settimane, è stata presentata da Biden la strategia di sicurezza nazionale in cui la Cina viene identificata “come la sfida geopolitica più conseguenziale”.
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