Lego più cari del 10% nel giro di un anno. La colpa è (ancora una volta) della crisi energetica

Chiara De Carli

8 Novembre 2022 - 12:16

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Per Digitec Galaxus, a settembre oltre 100 prodotti del loro negozio online è costato in media il 2,6% in meno rispetto a settembre 2021. Su certi prodotti, invece, incide fortemente il rincaro dei prezzi dell’energia e dei materiali di produzione.

Lego più cari del 10% nel giro di un anno. La colpa è (ancora una volta) della crisi energetica

Quanto incide l’inflazione sulla spesa degli svizzeri? Per Digitec Galaxus ancora poco e solo su alcuni prodotti. Dall’indagine svolta dal negozio online, a settembre i prodotti venduti attraverso il loro sito erano mediamente meno cari del 2,6% rispetto all’anno precedente. Se da un lato, dunque, l’apprezzamento del franco permette di tenere a bada l’aumento dei prezzi, dall’altro alcuni prodotti sono diventati significativamente più costosi negli ultimi dodici mesi. Parliamo soprattutto di mobili, costumi da bagno, valigie o i set Lego.
Ma come è possibile che in Svizzera i costi non siano così alti? Digitec Galaxus definisce la Svizzera come «un’isola di stabilità dei prezzi». Al di fuori dei confini, nell’eurozona per l’appunto, il tasso d’inflazione ha toccato il 10%, mentre nel nostro Paese a settembre si era fermata al 3,3%. Insomma, la strategia svizzera - costituita da una quasi totale indipendenza energetica e da un mercato alimentare che punta soprattutto sulle produzioni interne - riesce, insieme al franco forte, a controllare l’aumento dei prezzi.
«Finora i rivenditori online svizzeri non hanno praticamente trasferito alla clientela i prezzi d’acquisto più elevati», afferma Hendrik Blijdenstein, che in qualità di Chief Commercial Officer è responsabile degli acquisti e delle vendite di Galaxus. Il motivo è la forte concorrenza tra i fornitori: «Chi fissa dei prezzi troppo alti si ritrova con la merce invenduta», dice Hendrik.

Analizzati i prodotti rimasti uguali nel tempo

Per giungere a questa conclusione, Digitec Galaxus ha condotto un’analisi che ha incluso i prezzi di oltre 100 prodotti in assortimento. Peluche, cibo per gatti o videocamere: è stata confrontata la mediana mensile dei prezzi di vendita degli stessi prodotti nell’intervallo di dodici mesi. Mentre non sono stati inclusi i prodotti non più disponibili a settembre di quest’anno o aggiunti di recente alla gamma. Sono stati poi ignorati i prodotti elettronici sequel come per esempio iPhone 14 che non è stato confrontato con il suo predecessore iPhone 13. Piuttosto è stato analizzato il prezzo per la serie iPhone 13 a distanza di un anno. In generale sono stati considerati quei prodotti rimasti uguali nel tempo, come ad esempio l’inchiostro per stampanti, cavi Usb, pannolini.

Quando a rincarare sono le infradito

Ci sono però dei prodotti che spiccano per i loro bruschi aumenti. Per fare un esempio i set di costruzione Lego che lo scorso settembre hanno segnato un aumento medio di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. L’inflazione si fa sentire anche sulla moda mare: a trainare gli aumenti infradito, ciabatte e scarpe da scoglio.
Anche bagagli, accessori sportivi e mobili sono aumentati di prezzo: «I nostri prezzi di acquisto per questi prodotti sono aumentati a un tasso superiore alla media», afferma Hendrik.

A incidere è anche il trasporto

L’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, il costoso trasporto tramite container e l’elevata domanda, rispettivamente la scarsità di prodotti, stanno facendo salire i prezzi quasi ovunque. Quest’anno, ad esempio, Lego ha aumentato i prezzi dei set esistenti per la prima volta in assoluto, citando come motivo l’aumento dei costi di produzione. La plastica, secondo la piattaforma industriale «Kunststoff Information», è diventata più cara del 59% nel 2021 e del 14% nell’anno in corso. Questo spiega anche l’esplosione dei prezzi delle infradito e dei copricerchi.
Anche i produttori di mobili e tessuti per la casa, come la biancheria da letto, giustificano l’aumento dei prezzi di vendita con il costo delle materie prime: «I prezzi del cotone, del legno o dell’ottone sono aumentati notevolmente», afferma la Category Business Manager Jennifer Häring.

Arredare il giardino costa il doppio

David Widmer, responsabile della gamma di mobili da giardino, aggiunge: «Oltre ai prezzi delle materie prime, anche i prezzi dei trasporti dall’Asia all’Europa sono saliti alle stelle». Widmer calcola: «Se mettiamo 75 lounge da giardino in un container, il trasporto ci costa ora più di 130 franchi al pezzo, invece di 60». Per i prodotti più piccoli e di prezzo elevato, come i notebook o i telefoni cellulari, i costi di trasporto sono proporzionalmente molto meno significativi.
Nel caso della moda balneare e dei bagagli, il forte aumento delle prenotazioni per le vacanze ha probabilmente avuto un ulteriore impatto sui prezzi: «Marchi come Samsonite e American Tourister hanno aumentato fortemente i loro prezzi quest’anno», afferma Davide Merz, responsabile dell’acquisto e della vendita di bagagli presso Galaxus. «A causa dell’elevata domanda, il mercato ha trasferito gran parte della maggiorazione ai clienti».

Ciclo del maiale

Ci sono anche decine di prodotti e gruppi di prodotti che sono diventati più economici negli ultimi dodici mesi. A livello di gruppi di prodotti, si tratta in particolare di notebook e telefoni cellulari, per i quali, come spiegato in precedenza, non sono stati presi in considerazione i dispositivi lanciati di recente. Lo stesso vale a livello di tipologia di prodotto per le workstation, le schede grafiche e le webcam in cima alla classifica. Tuttavia, una delle ragioni della deflazione dei prodotti elettronici è anche il calo della domanda dovuto alla situazione economica globale e al tramonto della pandemia di Coronavirus: le schede grafiche, ad esempio, sono di nuovo disponibili a prezzi significativamente inferiori a causa delle sovraccapacità.

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