Un’altra occasione sprecata per il Ticino: competitivo sì, ma incapace di crescere

Sara Bracchetti

23 Agosto 2023 - 11:32

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Nella classifica stilata da Ubs resta ancora fermo a un poco lusinghiero 21° posto, mentre i maggiori movimenti si registrano in Svizzera interna. Jura in fondo alla classifica dei 26.

Un'altra occasione sprecata per il Ticino: competitivo sì, ma incapace di crescere

Il Ticino? Moderatamente competitivo, nell’ultima parte della classifica dei Cantoni elvetici che misura i risultati economici, appena ventunesimo su 26. Nessuna sorpresa, forse, ma certo un po’ di amarezza, quella che viene a leggere il rapporto del Chief Investment Office Global Wealth Management di Ubs.

Il peso di edilizia abitativa e mercato del lavoro

Spicca Zugo, e neanche questa è una sorpresa, mentre a suscitare magari qualche reazione in più è il rimescolamento delle carte in Svizzera tedesca, dove non accade proprio tutto quello che diresti. Complici due fattori: l’edilizia abitativa con i relativi costi e il mercato del lavoro. Perde invece di importanza la concorrenza fiscale, conseguenza del progetto dell’Ocse sull’imposizione minima degli utili aziendali accolto a seguito di votazione popolare. «I Cantoni che prima riscuotevano basse imposte sugli utili risultano ora sedi meno appetibili per le aziende interessate, rispetto ai Cantoni che prevedono un’imposizione delle imprese più elevata», spiega cioè Katharina Hofer, economista Ubs.

Il podio: Zugo, Basilea Città, Zurigo

Ecco dunque che sul podio ci sono anche Basilea Città, seconda, e Zurigo, come Zugo caratterizzate da «eccellente» competitività. Da lì in poi, bisogna scendere molto al di sotto. La competitività resta «elevata», ma lo stacco è comunque forte: oltre 12 punti separano il Canton Argovia da Zurigo e ancora più indietro, ovviamente, sono Svitto, al quinto posto, Basilea Campagna, che sale di un gradino rispetto all’anno precedente e si guadagna il sesto posto, e Vaud, che invece lo perde.

cantoni competitività
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La "mediocrità" dei dieci cantoni

Si passa così all’ampia fascia della «solida» prospettiva di crescita, con ben dieci cantoni fra 60,3 e 73,6 punti. Il più forte è Ginevra, il più fragile Obwalden, che perde due posizioni. Merita una nota invece l’Appenzello Interno, penultimo in questa schiera dei dieci, ma grazie a ben quattro posizioni scalate rispetto allo scorso anno.

Ma il Ticino è meglio dei Grigioni

Ecco poi il gruppo del Canton Ticino, con 54,2 punti che lo salvano dalla fascia di chi ha opportunità di crescita scarse: nell’ordine Uri, Grigioni, Vallese e Giura, dove evidentemente la disponibilità di appartamenti non adeguata pesa sulle possibilità di crescita occupazionale ed economica.

Scarsa manodopera specializzata

Si valuta inoltre che, più di quanto sia avvenuto in passato, l’attuale carenza di manodopera specializzata inciderà in maniera importante sullo sviluppo demografico. Da questo punto di vista, dovrebbero avere benefici i Cantoni della Svizzera orientale e nordoccidentale - Soletta, Argovia, Turgovia, Sciaffusa e Appenzello Interno - rispetto ai Cantoni della Svizzera centrale.

Premiata la "politica delle tasse basse"

Come si spiega il quadro così dipinto? «Nell’ultimo decennio - osserva Hofer - ad aver rappresentato un elemento importante del successo economico sono stati in particolare i fattori influenzabili sul breve termine, come le basse imposte applicate alle aziende». I Cantoni della Svizzera centrale e Appenzello Interno, grazie alla politica delle tasse basse, hanno dunque realizzato il maggiore ampliamento del substrato fiscale rispetto alla media svizzera. Al contrario, Basilea Campagna, Soletta e Argovia hanno registrato un andamento inferiore. Un’eccezione è rappresentata dal Canton Zurigo che, nonostante costi elevati, ha registrato un andamento relativamente solido.

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