Com 43,1 punti l’indice PMI elaborato da procure.ch si mantiene ancora al di sotto della soglia di crescita. A trascinare verso il basso il settore industriale. I servizi, invece, crescono seppur lentamente.
Continua la frenata dell’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) dell’industria di procure.ch. A maggio è sceso sotto la soglia di crescita per il quinto mese consecutivo, passando dai 47,3 punti di aprile a 43,1. Su base annua si contano complessivamente di 16,8 punti in meno. Il settore più in crisi è quello industriale, mentre arrivano segnali ottimistici da parte del terziario.
Calo dell’attività industriale
L’indice Pmi del settore industriale mostra l’ennesima contrazione a a maggio. Con 43,2 punti, ha raggiunto il livello più basso da giugno 2020 e per il quinto mese consecutivo è rimasto al di sotto della soglia di crescita di 50 punti. Con un calo di 2,1 punti rispetto ad aprile, la contrazione è addirittura accelerata. Il sottoindice "produzione" è sceso di altri 2,9 punti mese su mese a 41,4 punti, che è anche il livello più basso da giugno 2020. Il sottoindice "portafoglio ordini" è scivolato al minimo pluriennale di 39 punti. Non è attesa per il momento una rapida inversione di tendenza. Anzi è molto probabile che l’attività industriale continui a contrarsi ancora per qualche tempo.
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Mercato del lavoro solido
A rincuorare è il mercato del lavoro che, nonostante il periodo di grande incertezza, rimane robusto. Nel frattempo, il potere d’acquisto situazione continua ad attenuarsi. Il sottoindice dell’occupazione è rimasto è rimasto al di sopra della soglia di crescita a 52 punti a maggio, anche se la percentuale di aziende che creano posti di lavoro è diminuita: Il 15% delle aziende ha aumentato la propria forza lavoro, mentre l’11% l’ha ridotto i posti di lavoro.
Diminuisce la pressione sulle catene di approvvigionamento
Più di un’azienda su quattro ha segnalato tempi di consegna più brevi per gli acquisti mese su mese, mentre solo il 4% ha segnalato un aumento.
Con 44,3 punti, il sottoindice corrispondente si è avvicinato un po’ di più alla soglia di crescita mensile, ma solo perché i cali dei prezzi sono stati meno frequenti. Gli aumenti dei prezzi, invece, sono diventati più rari: solo il 9,7% delle aziende ha dovuto affrontare aumenti dei prezzi di acquisto nel mese in esame, rispetto al 91% di un anno prima.
Indice PMI dei servizi
Sul fronte dei servizi, l’andamento è stato più positivo. Il PMI del settore terziario è leggermente aumentato a maggio di +0,4 punti. Con 52,6 punti, si trova in zona di crescita per il quinto mese consecutivo. Il quadro generale rimane quindi positivo, anche se l’attività delle imprese - l’equivalente della produzione nell’industria - ha subito un ulteriore rallentamento nel mese in esame. Il corrispondente sottoindice è sceso di 2,3 punti, attestandosi a 52,4. Il portafoglio ordini si è leggermente rafforzato rispetto al mese precedente, il che dovrebbe sostenere l’attività commerciale nei prossimi mesi. Sul fronte del mercato del lavoro, quasi un’azienda su quattro sta ampliando la propria forza lavoro e solo il 9% prevede di ridurla.
Pressione inflazionistica in attenuazione
Per la prima volta da novembre 2020 le aziende stanno riducendo i prezzi di vendita. Il corrispondente sottoindice è sceso di 5,2 punti a 48,5 punti mese su mese, cioè al di sotto della soglia di crescita, e ha anche raggiunto i minimi pluriennali. al di sotto della soglia di crescita. Dopo un periodo di circa tre anni, la percentuale di aziende che hanno segnalano aumenti o diminuzioni dei prezzi di vendita è più o meno simile.
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