Aumentano gli affitti e i costi del trasporto aereo.
Nel febbraio 2023 l’indice dei prezzi al consumo (IPC) in Svizzera è aumentato dello 0,7% rispetto al mese precedente, attestandosi a 105,8 punti (dicembre 2020 = 100). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il rincaro è stato del +3,4%. È quanto emerge dai risultati dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Le cause
La crescita dello 0,7% rispetto al mese precedente è riconducibile a vari fattori, tra cui l’aumento dei prezzi dei trasporti aerei, dei viaggi forfetari e del settore paralberghiero. Sono aumentati anche i prezzi degli affitti delle abitazioni e quelli della benzina. Sono invece diminuiti i prezzi dell’olio da riscaldamento, come pure quelli delle automobili nuove e delle bacche.
Situazione in Europa
A febbraio l’Eurozona ha registrato una contrazione dell’inflazione, seppure sia ancoira a liveklli alti rispetto alla SVizzera: l’8,5% in calo rispetto all’8,6% di gennaio, secondo la stima flash di Eurostat.
A contribuire al tasso più elevato saranno soprattutto i prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+15%, in aumento rispetto al 14,1% di gennaio), seguiti dai beni energetici (+13,7%, rispetto al 18,9% di gennaio), dai beni industriali non energetici (6,8%, rispetto al 6,7% di gennaio) e dei servizi (4,8% rispetto al 4,4% di gennaio).
I Paesi Baltici sono ancora le nazioni con la pressione inflazionistica più alta. Al primo posto, infatti, la Lettonia (20,1%) a cui fa seguito Estonia (17,8%) e Lituania (17,2%). In Germania è al 9,3%. In Francia al 7,2% e in Spagna al 6,1%. Il Paese con il tasso più basso tra i 20 è il Lussemburgo, al 4,8%.
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