La discesa dell’inflazione è attribuita al calo dei costi del carburante e degli alimentari.
A novembre ’inflazione nell’area dei 20 Paesi UE che adottano l’euro è stata del 2,4%, secondo le informazioni divulgate da Eurostat, l’ente statistico dell’Unione europea. Tale cifra rappresenta una notevole riduzione rispetto al picco del 10,6% toccato nell’ottobre 2022, durante il quale la crisi energetica ha innalzato i prezzi provocando danni alle imprese e alle finanze familiari.
Anche in Italia, l’andamento dell’inflazione ha raggiunto minimi dal marzo 2021, registrando un aumento dell’0,8% su base annua a novembre, accompagnato da una diminuzione mensile dello 0,4%.
Perché cala l’inflazione
La discesa dell’inflazione è attribuita al calo dei costi del carburante (-11,1%), alla riduzione dei prezzi alimentari (-7,5%) e all’accelerato aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Tuttavia, questo positivo sviluppo è contrastato dai dati ufficiali che indicano una contrazione dell’0,1% nella produzione economica nel trimestre luglio-settembre.
Produzione ai minimi
Dopo mesi di stagnazione, la produzione si è avvicinata allo zero. In Germania, la maggiore economia tra i 20 Paesi che adottano l’euro, la produzione economica ha registrato una contrazione dello 0,1%, mentre la Francia, posizionata al secondo posto, ha mostrato solo un modesto aumento dello 0,1%, rallentando rispetto al 0,6% del trimestre precedente. Secondo gli esperti, ora l’Europa potrebbe essere stata influenzata negativamente da una stranezza statistica legata all’Irlanda. Il significativo calo del PIL irlandese, pari all’1,8%, rappresenta il declino più marcato tra le economie dell’eurozona, ma riflette in modo distorto le performance finanziarie delle multinazionali con sede nel paese.
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