Più cari i prodotti energetici, ma anche cibo e bevande.
L’inflazione è ormai inarrestabile oltre confine. L’Eurostat, l’ufficio statistico di Lussemburgo, ha diffuso nella giornata di oggi i dati relativi al mese di giugno che non fanno altro che mostrare la cruda realtà: su base annua i prezzi al consumo sono aumentati dell’8,6%. Quando solamente a maggio si attestavano all’8,1%.
Mai un’inflazione così alta
Bisogna tornare indietro di qualche decennio per ricordare un’inflazione così alta, perché certi valori non si vedevano dall’introduzione della moneta unica. Dalla scorsa estate, l’inflazione non ha mai arrestato la sua corsa, crescendo poco a poco fino a raggiungere un’impennata a causa della guerra in Ucraina e della politica zero Covid adottata in Cina che hanno di conseguenza esacerbato gli aumenti dei prezzi. Oltre ad aggravare la situazione sulle catene di approvvigionamento.
Cosa ha spinto l’inflazione così in alto?
Da inizio anno ormai, anche in seguito allo scoppio della guerra, l’inflazione è rimbalzata soprattutto per via del forte aumento dei prezzi dell’energia. Un quadro confermato anche nello scorso mese di giugno, in cui i prezzi sono aumentati ben del 42% su base annua. Per quanto riguarda cibo e bevande in media costano l’8,2% rispetto a un anno fa, i beni sono aumentati del 4,3% mentre i servizi del 3,4%.
Di contro scende l’inflazione core, sgravata dai prezzi di energia, generi alimentari e beni di lusso sensibili alle oscillazioni. Si riscontra sia scesa lievemente: dal 3,8% al 3,7%.
Gli stati con il tasso di inflazione più elevata nell’Eurozona sono i tre stati baltici: Estonia (+22%), Lettonia (19,2%), Lituania (20,5%).
Riunione della Bce
Tra due giorni, giovedì 21 luglio, la Banca centrale europea (Bce) si riunirà per aumentare i tassi d’interesse, come preannunciato. Si tratta della prima mossa del genere in undici anni; probabilmente in ritardo rispetto alle altre banche centrali.
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