I venti di recessione soffiano sempre più forte sulla Gran Bretagna. La Bank of England prevede un aumento dell’indice dei prezzi al consumo del 13% già ad ottobre.
La Bank of England (BoE) qualche settimana fa aveva avvertito: nel Regno Unito è in arrivo un’onda inflazionistica davvero preoccupante. E così, a distanza di qualche giorno, arrivano i dati dei prezzi al consumo che certificano la corsa dell’inflazione, per la prima volta in 40 anni, a doppia cifra. Tutto costa di più e a luglio i prezzi sono schizzati in alto del 10,1% rispetto a un anno fa. A giugno era al 9,4%. La pressione è da ricondurre a prezzi di energia e alimenti. Alla luce di questa situazione, gli analisti ora si aspettano una nuova mossa da parte della BoE.
Aumentano i prezzi degli alimenti
A pesare di più sono soprattutto i generi alimentari, aumentando le pressioni inflazionistiche sulle famiglie che devono far fronte a un rincaro dilagante che incide in modo particolare su prodotti da forno, latticini, carne, verdure. Così come su beni di base come carta igienica o spazzolino da denti. Nel frattempo, la sterlina passa di mano, scendendo a $1,2090, per poi risalire sulla soglia dell’1,21 dollari.
Inflazione core
Escludendo energia, cibo, alcol e tabacco, l’inflazione core a luglio è risultata in crescita del 6,2% rispetto a un anno fa. Gli economisti l’avevano stimata al 5,9%.
Secondo la BoE, entro il prossimo ottobre, l’inflazione britannica supererà il 13%. Con questi presupposti, la banca centrale si è detta pronta ad aumentare nuovamente i tassi di interesse. Con il rischio di recessione che si fa sempre più concreto. Stando alle previsioni della BoE, si paleserà nel quarto trimestre e perdurerà almeno fino alla prima parte del 2024.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter