A pesare di più è il rincaro dei prodotti energetici.
Mentre il franco svizzero si rafforza e protegge l’economia nazionale dai picchi inflazionistici, dai nostri vicini le cose non vanno così bene. L’inflazione in Italia segna un nuovo record e tocca picchi mai raggiunti dal 1989.
Lo conferma l’Istat, che precisa: “A giugno l’inflazione accelera di nuovo salendo a un livello (+8,0%) che non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%)”.
Come spiega il quotidiano online Money.it in crescita è il cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende beni alimentari, con effetti sul budget delle famiglie.
+8%, ma sarà il massimo?
Secondo i risultati Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato una crescita dell’1,2% su base mensile e un balzo dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente).
L’accentuano aumento stato spiegato in questo modo: “In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%) e in particolare degli Energetici non regolamentati
(da +32,9% a +39,9%”.
Anche i Beni energetici regolamentati crescono a +64,3%, così come i Beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,2%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +7,2%).
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