Per il secondo mese consecutivo, l’inflazione svizzera mostra un assestamento. Mollano la presa i prezzi dell’olio da riscaldamenti, ortaggi e pernottamenti in albergo.
A novembre i prezzi al consumo sono rimasti stabili (IPC) è rimasto stabile rispetto al mese precedente, attestandosi a 104,6 punti (dicembre 2020 = 100). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente è stato osservato un rincaro del +3,0%. È quanto emerge dai risultati dell’Ufficio federale di statistica (Ust). La stabilità dell’indice rispetto al mese precedente è il risultato di tendenze opposte che si sono compensate a vicenda. I prezzi dell’affitto dell’abitazione, del gas, dei carburanti, così come quelli del vino rosso importato e indigeno sono aumentati. Hanno invece registrato una diminuzione i prezzi dell’olio da riscaldamento, degli ortaggi e dei pernottamenti in albergo.
Inflazione armonizzata
Nel novembre 2022, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato della Svizzera si è portato a 104,49 punti (base: 2015 = 100), con una variazione pari a –0,1% rispetto al mese precedente e a +2,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Inflazione core
I maggiori aumenti rispetto a ottobre sono stati contrassegnati dalle bevande alcoliche e tabacchi (+0,8%), mobili e articoli per la casa (+0,5%) e trasporti (+0,3%). I prezzi per abitazione ed energia hanno subito un modesto incremento (+01%), mentre hanno registrato una flessione i costi per la sanità (-0,1%), i prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,5%), ristoranti e alberghi (-0,9%).
L’inflazione core, al netto di alimenti ed energia, si attesa a 102,7 punti.
Nel dettaglio
Rispetto al mese precedente, a novembre sono aumentati i prezzi dell’olio d’oliva (12,9%), vino rosso indigeno (+6,6%), articoli per lo sport invernale (+6,2%). vino bianco indigeno (+5,7%) biancheria da letto e accessori (5,7%), pollame (3%), vino rosso importato (2,8%), diesel (+2,5%), gas (+2,2%), benzina (+1,3%).
Diminuiscono invece i costi per l’acquisto di ortaggi in genere (-17,7%), tra cui i cavoli (-12,1%), agrumi (-10,9%), noleggio di veicoli personali (-10,5%), vini spumanti (-9,3%), olio da riscaldamento (-7,8%) marmellata e miele d’api (-5,9%), frutta secca e noci (-5,5%), settore alberghiero (-4,4%), settore paralberghiero (-3,4%), burro (-3,3%), pasta alimentare (-2,8%).
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