Diminuiscono i costi dell’energia, mentre continuano a crescere quelli degli alimenti.
Buone notizie dagli Usa. L’indice dei prezzi al consumo (Ipc) a novembre è aumentato solo dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 7,1% rispetto a un anno fa. Un dato migliore delle attese rispettivamente dello 0,3% e del 7,3%. Ciò significa che, secondo i dati diffusi dal Dipartimento del lavoro, l’inflazione sta iniziando a mollare la presa.
Sebbene al di sopra dell’obiettivo del 2% della Federal Reserve, il tasso di inflazione è il più basso da novembre 2021.
Al netto della volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, il cosiddetto Cpi core, è aumentato dello 0,2% su base mensile e del 6% su base annua, a fronte degli attesi 0,3% e 6,1%.
«Il raffreddamento dell’inflazione solleverà i mercati e toglierà la pressione alla Fed per aumentare i tassi, ma soprattutto questo rappresenta un vero sollievo per gli americani le cui finanze sono state punite da prezzi più alti - ha affermato Robert Frick, economista aziendale alla Navy Federal Credit Union - Questo è particolarmente vero per gli americani a basso reddito che sono colpiti in modo sproporzionato dall’inflazione».
Prezzi dell’energia in calo, ma alimenti in aumento
Grazie al calo dei prezzi energetici è stato possibile tenere a bada l’inflazione. L’indice energetico è diminuito dell’1,6% nel mese (su base annua è aumentato del 13,1%), la benzina del 2%. Si mantengono alti invece i prezzi degli alimenti, che a novembre hanno registrato un ulteriore aumento dello 0,5% e del 10,6% rispetto a un anno fa.
Crescono anche i costi degli alloggi, che costituiscono circa un tezo della ponderazione dell’Ipc, dello 0,6% rispetto a ottobre e del 7,1% su base annua.
I salari medi orari sono aumentati dello 0,5% a novembre, nonostante siano comunque in calo dell’1,9% rispetto a un anno fa.
Atteso l’aumento della Fed
Oggi inizia inoltre la riunione del Fomc che mercoledì annuncerà l’aumento dei tassi di 50 pb, indipendentemente dall’Ipc.
La reazione dei mercati
Dopo l’annuncio, gli scambi sulla piazza americana sono aumentati notevolmente: nel pomeriggio, il Dow Jones recupera lo 0,90%, lo S&P500 l’1,65%. Infine, il Nasdaq recupera sul terreno il 2,26%.
Verso le 15, l’SMI era superiore dell’1,41% a 11.189,04 punti. Lo SLI, che comprende i 30 titoli più importanti, ha guadagnato l’1,90% a 1719,63 e l’ampio SPI l’1,43% a 14.274,96 punti.
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