Il mese scorso si è attestata al 7,7% con i prezzi in aumento dello 0,4%. La reazione sui mercati finanziari è stata chiara: i buoni del Tesoro Usa sono caduti, le quotazioni azionarie sono aumentate e il dollaro si è indebolito.
L’inflazione negli Stati Uniti ha frenato più del previsto a ottobre. Lo ha comunicato giovedì dal Dipartimento del Lavoro a Washington, evidenziando un aumento pari al 7,7%. A fronte del 7,9% atteso dagli analisti e dell’8,2% registrato a settembre. I prezzi sono infatti aumentati dello 0,4% contro le attese allo 0,6%. L’inflazione core, esclusi alimenti e prezzi energetici, è stata registrata al 6,3%, rispetto alle aspettative che la davano al 6,6%. Mese su mese, anche l’inflazione complessiva è aumentata meno del previsto. È aumentato dello 0,4 per cento in ottobre, mentre era atteso un aumento dello 0,6%.
«L’inflazione è in un chiaro corso di ritiro - ha commentato Thomas Gitzel, capo economista alla VP Bank -. Se non ci saranno ulteriori shock esterni, i tassi di inflazione cadranno ancora più significativamente nel prossimo anno", scrive Gitzel. “Quindi la Fed si sta avvicinando al punto in cui può astenersi da ulteriori rialzi dei tassi».
Treasury Usa in calo
Reazioni nette sui mercati. Sul valutario, il dollaro Usa ha perso terreno contro le principali monete: nel rapporto con l’euro ha subito una flessione dell’1,45% a 0,98 euro e nei confronti del franco l’1,70% a 0,9672 franchi.
Anche i rendimenti dei Treasury Usa sono stati messi sotto pressione. Grazie ai dati migliori annunciati dal Dipartimento del Tesoro, il tasso del Treasury americano a dieci anni scende di sedici punti base al 3,9%.
Questo lascia ben sperare gli investitori riguardo a una minore stretta sui tassi di interesse da parte della Fed e delle altre banche centrali.
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Reazione dei mercati
Sul fronte dei mercati tornano a risalire gli indici: il Dow Jones recupera il 2,59%, l’S&P500 il 4,03 Infine, il Nasdaq il 5,57%.
Il buon umore torna anche in Europa il FTSE MIB guadagna il 2,47%, il DAX il 3,34%, il CAC 40 l’1,88%. A Londra, il FTSE 100 su dell’1,32%.
Anche a Zurigo gli investitori sono più fiduciosi: lo SMI che sale a quota 2,03% e lo SPI dello 2,06%.
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