Istituzioni federali, Cantoni, Comuni e privati cittadini: uno slancio straordinario che ha visto la Svizzera impegnata a fianco della popolazione ucraina.
L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022 ha segnato un cambio di paradigma nella storia recente dell’Europa. La Svizzera, attraverso il Consiglio federale, ha rinnovato anche oggi la propria condanna per questo attacco, chiedendo il ritiro delle truppe russe da tutto il territorio ucraino.
Un aiuto, subito
Immediatamente dopo l’inizio della guerra, la Confederazione ha garantito il proprio aiuto umanitario alle persone colpite dal conflitto nel Paese e nelle regioni circostanti. Ad oggi la Svizzera ha consegnato oltre 1000 tonnellate di beni di prima necessità, e 4765 tonnellate di generi alimentari sono state acquistate in Ucraina e distribuite alla popolazione.
Dall’11 marzo 2022 più di 75.000 cittadine e cittadini ucraini hanno ottenuto lo statuto di protezione S in Svizzera. Uno sforzo importante a cui si sono uniti Cantoni e Comuni, dimostrando una solidarietà straordinaria, insieme a tanti privati che hanno aperto le porte di casa per accogliere le persone provenienti dall’Ucraina in cerca di protezione.
Alla luce di tanta generosità, il Consiglio federale oggi ha espresso il proprio ringraziamento alle cittadine e ai cittadini che attualmente ospitano ancora 25.000 profughi ucraini.
I fondi stanziati
Dal 24 febbraio 2022 la Svizzera ha stanziato circa 1,3 miliardi di franchi per misure di aiuto a favore dell’Ucraina, di cui oltre 270 milioni per sostenere il Paese nel quadro della cooperazione internazionale e di altri provvedimenti, nonché 1,035 miliardi per l’accoglienza di cittadine e cittadini ucraini in cerca di protezione.
Adozione delle sanzioni
La Confederazione ha fatte proprie le sanzioni imposte dall’UE alla Russia, che comprendono tra l’altro misure mirate contro più di 1300 persone e 170 istituzioni, il congelamento di valori patrimoniali, numerose misure finanziarie, il divieto di commercio di alcuni beni, divieti di ingresso e il divieto di fornire determinati servizi al Governo russo o a società russe.
Ricostruire il Paese
Per garantire alla popolazione colpita una prospettiva per il futuro, la Svizzera ha anche avviato, in collaborazione con il Governo ucraino, un processo per la ricostruzione del Paese: nel quadro della Ukraine Recovery Conference, che si è svolta a luglio a Lugano con la partecipazione di 41 Stati e 18 organizzazioni internazionali, sono stati definiti i Principi di Lugano, che sanciscono i punti chiave del processo politico di ricostruzione.
Nuovo pacchetto di aiuti
Il Consiglio federale è convinto che anche in futuro sarà necessario fornire un sostegno adeguato per migliorare la situazione di precarietà della popolazione ucraina e assicurare il funzionamento dello Stato. Ecco perché richiede un nuovo pacchetto di aiuti d’emergenza pari a 140 milioni di franchi a favore dell’Ucraina e della Moldova, a cui sono destinati rispettivamente 114 milioni e 26 milioni di franchi.
I prossimi interventi
Attualmente in Ucraina circa 18 milioni di persone, che corrispondono approssimativamente al 40%, dipendono da aiuti umanitari a causa della guerra. Le misure previste dal pacchetto di aiuti d’emergenza includono rifugi per scuole, riparazioni a ospedali e all’infrastruttura energetica, piccoli crediti a PMI del settore agricolo, operazioni di sminamento o sostegno psicosociale per la popolazione. L’attuazione di tali misure è coperta da 48 milioni di franchi provenienti da crediti già in essere e da 92 milioni prelevati da fondi aggiuntivi, sottoposti al vaglio del Parlamento per approvazione con la prima aggiunta al preventivo.
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