Non è la prima volta che la Confederazione si ritrova ad assumere “mandato di potenza protettrice”.
Aderendo alle sanzioni dei G7, la Svizzera ha perso lo status di Paese neutrale. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Ministero degli esteri russo, Ivan Nechayev, stando a quanto riportato dall’agenzia stampa Tass.
«Abbiamo chiarito che sfortunatamente la Svizzera ha perso la sua neutralità e non può agire come mediatore o rappresentante di intessi. Il fatto che Berna abbia suggerito colloqui con Kiev per la mutua rappresentanza, pur conoscendo la nostra posizione, conferma quanto non abbia a cuore gli interessi russi. Ciò non fa che rafforzare la nostra posizione: il ruolo svizzero di mediatore o rappresentante è fuori questione». Secondo il portavoce, Berna appoggerebbe il “regime” di Kiev e la campagna “russofobica” indetta dall’Occidente e dall’Ucraina.
Kiev chiede a Berna di rappresentare i suoi interessi
La dichiarazione arriva all’indomani delle parole rilasciate dal portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), Pierre-Alain Eltschinger. Ieri alla Tass aveva detto che Berna era pronta ad accogliere la richiesta di Kiev per rappresentare gli interessi ucraini in Russia, a seguito della rottura dei rapporti diplomatici a causa dell’invasione del 24 febbraio.
Come ha spiegato Eltschinger, «la Svizzera ha attivamente offerto i suoi buoni uffici a entrambe le parti». Questi includono, in particolare, «il ruolo di host per i negoziati e le riunioni», nonché il supporto e l’esperienza per «possibili negoziati». Sottolineando inoltre: «L’Ucraina vorrebbe che la Svizzera assumesse il mandato di potenza protettrice in Russia. I relativi negoziati sono stati completati». «Affinché il mandato di una potenza protettrice abbia effetto, la Russia deve dare il suo consenso».
Un ruolo svolto già diverse volte
Nel caso di rottura o assenza di rapporti diplomatici, la Svizzera in quanto Paese neutrale, già diverse volte ha assunto il “mandato di potenza protettrice” per rappresentare gli interessi di altre nazioni. Il caso dell’Ucraina non sarebbe dunque isolato: attualmente la Confederazione rappresenta gli interessi americani in Iran, gli interessi iraniani in Canada e in Arabia Saudita. E infine, rappresenta gli interessi russi in Georgia e viceversa.
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