Da lunedì 40 milioni di italiani si trovano in zona bianca, la zona con il minor rischio contagio e diffusione del virus. Vengono meno quasi tutte le restrizioni tranne l’obbligo del distanziamento e di indossare la mascherina.
Così come in Svizzera si prospettano nuovi allentamenti nelle restrizioni interne, ma anche in quelle di accesso alla Confederazione, anche in Italia si procede con nuovi allentamenti nelle misure anti-Covid grazie ai progressi della campagna vaccinale. La mappa dei colori delle regioni cambia ancora e la maggior parte degli italiani, da ieri, vive in zona bianca.
Il grande passo avanti nella situazione dei contagi si è avuto grazie alla campagna vaccinale che recentemente è stata aperta anche a tutti i giovani under 30. L’obiettivo rimane quello di vaccinare il 70% degli adulti entro i primi giorni di agosto. Accelerazione, in parte, dettata anche dalla stagione turistica estiva alle porte, oltre che dal proposito di arrivare al nuovo autunno con il maggior numero di cicli vaccinali effettuati per cercare di contrastare un possibile nuovo aumento dei contagi.
Dopo il 31 maggio sono entrate nella zona bianca - quella con minor rischio di diffusione del virus- Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise; successivamente il 7 giugno la fascia bianca si è estesa anche a Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Da lunedì 14 giugno sono entrate in questa zona anche Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Trento.
Cosa cambia in zona bianca?
In zona bianca vengono meno quasi tutte le restrizioni ad eccezione del distanziamento sociale, dell’obbligo di indossare la mascherina nonché di non creare assembramenti.
Da lunedì 40 milioni di italiani si trovano in zona bianca, ma l’attenzione deve comunque rimanere alta come ha commentato il Ministro della Salute, Roberto Speranza:
L’Italia ha, attualmente, uno dei migliori dati europei sull’incidenza. È un risultato incoraggiante che ci consente di guardare avanti con più fiducia. Dobbiamo insistere su questa strada con prudenza e gradualità. Oggi più che mai occorre conservare le corrette abitudini per non vanificare i tanti sacrifici fatti
Intanto la maggior parte dell’Italia è priva del coprifuoco, all’aperto non vi sono limitazioni - se non il distanziamento tra i tavoli di almeno un metro - nei ristoranti al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo fino a sei persone non conviventi e saranno aperte anche le piscine, i centri benessere, parchi a tema e centri culturali.
Ricordiamo che inoltre è possibile recarsi in Italia senza tampone, nell’ambito delle regole disciplinate dall’ordinanza del Ministero della Salute valida fino al prossimo 30 luglio 2021.
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