Pro e contro della legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica.
La Svizzera punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per farlo sono state definite specifiche misure che prevedono la sostituzione degli impianti di riscaldamento elettrici o alimentati con olio o gas con impianti più rispettosi dell’ambiente e sostenere economicamente le imprese del settore industriale e artigianale che adottano tecnologie innovative per una produzione ecocompatibile. Il pacchetto rientra nella cosiddetta «legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica» che sarà votata il 18 giugno.
Indipendenza energetica
Nel 2019 è stata depositata l’iniziativa popolare «Per un clima sano», che intendeva vietare l’impiego di olio, benzina, diesel e gas naturale a partire dal 2050. Il Parlamento ha ridefinito il perimetro della proposta, puntando a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico della Svizzera dalle importazioni estere.
Richiesta principale
La Svizzera importa circa tre quarti della propria energia. Si tratta soprattutto di olio da riscaldamento, benzina, diesel e gas naturale. Nel 2017 la Svizzera, altri 192 Paesi e l’Unione europea si sono impegnati nel quadro dell’Accordo di Parigi a ridurre le emissioni di gas climalteranti. Anche per questo la Svizzera intende raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Incentivi per la sostituzione degli impianti
Il disegno di legge contiene misure concrete.
I proprietari di immobili che sostituiscono i loro impianti di riscaldamento a olio o gas con impianti a legna o pompe di calore oppure che investono nell’isolazione dei loro edifici beneficiano di un sostegno pari a 200 milioni di franchi l’anno. Questi incentivi sono stanziati in aggiunta ai fondi del Programma Edifici esistenti e sono limitati a dieci anni.
Beneficiano di questi incentivi anche i proprietari di immobili che sostituiscono un impianto di riscaldamento elettrico. Si tratta infatti di impianti poco efficienti in quanto nella stagione invernale consumano circa il 10% dell’elettricità in Svizzera.
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Le attività produttive
Le imprese industriali e artigianali che adottano tecnologie innovative rispettose del clima beneficiano di un sostegno pari a 200 milioni di franchi l’anno per un periodo limitato di sei anni.
Il disegno di legge definisce il quadro della politica climatica e contiene misure di promozione concrete, in particolare sul contenimento della CO2.
Il referendum
Il 18 giugno la popolazione svizzera si dovrà esprimere sulla legge con cui la Confederazione intende raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il referendum è stato richiesto con il sostegno di oltre 100 mila firme, il doppio rispetto alle 50mila necessarie.
Per i detrattori della legge sul clima, il rischio è quello di limitare eccessivamente nel paese l’uso di veicoli a benzina o diesel.
Ottenere la neutralità climatica entro il 2050 - sostengono coloro che hanno proposto il referendum - rischia di fare crescere a dismisura la necessità di elettricità: uno scenario non auspicabile vista la crisi energetica che attraversa l’intero continente.
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