Il lupo del branco del Beverin colpito a morte da un guardiacaccia potrebbe essere identificato come il capo branco M92, un esemplare su cui è in vigore un permesso di abbattimento.
Un lupo è stato abbattuto nei Grigioni nella notte fra l’8 e il 9 novembre. L’uccisone è avvenuta nella Valle di Safien, e si sospetta che il predatore colpito possa essere l’esemplare M92, maschio alfa del branco del Beverin.
Abbattuto un lupo del branco del Beverin
A seguito di ripetuti attacchi di lupi a pecore di greggi protetti nella Valle di Safien, un guardiano della selvaggina ha abbattuto un lupo maschio adulto del branco del Beverin. Il predatore è stato colpito a morte proprio nel luogo in cui si era verificata una delle ultime predazioni. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ne aveva autorizzato l’abbattimento il 28 ottobre 2022, in seguito ai ripetuti attacchi al bestiame locale.
L’animale sarà ora identificato mediante un’analisi del DNA. C’è una buona probabilità che si tratti dell’esemplare M92, ovvero il maschio alfa del branco del Beverin, esattamente il lupo soggetto al permesso di abbattimento in vigore. Il lupo sarà trasportato all’Institut für Fisch- und Wildtiergesundheit dell’Università di Berna per l’esame patologico e in seguito al Laboratoire de biologie de la conservation dell’Università di Losanna per l’esame genetico. Il risultato dell’identificazione è previsto per metà dicembre.
Le misure del Governo
Il tentato attacco del lupo del Beverin è solo l’ultimo di una lunga serie. In questi ultimi mesi, sono stati segnalati ripetuti attacchi di questi predatori specialmente nel Cantone dei Grigioni, ma altri avvistamenti sono avvenuti nel Vallese e anche in Ticino. Nel nostro Paese sono stati recentemente censiti almeno 180 esemplari, suddivisi in circa 20 branchi.
I frequenti attacchi al bestiame hanno messo questo fenomeno sotto la lente del Consiglio Federale e dell’Ufficio federale dell’ambiente, che hanno deciso di prendere delle misure per tutelare gli alpeggi e la popolazione. Il Consiglio Federale ha quindi deciso di agevolare l’abbattimento di questi animali, tenendo conto delle proposte formulate da 14 organizzazioni che operano nel campo della protezione e della gestione. Per questo il 9 novembre è stata varata la consultazione per la revisione dell’ordinanza sulla caccia, che si concluderà il 23 febbraio 2023. Tra le misure prese in considerazione c’è l’abbassamento della soglia di predazione, ovvero il numero che farebbe scattare l’ordine di cattura, da 10 a 8 unità. L’entrata in vigore delle modifiche è prevista per l’inizio della stagione estiva 2023.
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