Una fototrappola è scattata confermando la presenza di un predatore nel Mendrisiotto.
Dopo una serie di avvistamenti arriva ora la certezza: il lupo è tornato sul Monte Generoso. A testimonianza di ciò, giovedì scorso una fototrappola ha catturato l’immagine del predatore a Castel San Pietro. L’esemplare solitario e di provenienza incerta si sarebbe già macchiato di almeno due predazioni nella regione di Mendrisio.
Un lupo stabilito nel Mendrisiotto?
Le prime segnalazioni di presenza di un predatore nella zona risalgono al 14 aprile, quando sono state trovate sei carcasse di pecore a Somazzo. Successivamente, nella giornata del 24 aprile, sono stati ritrovati uccisi un altro paio di agnelli in alta Valle di Muggio.
Per il bestiame predato per adesso non sono disponibili le analisi del DNA, per cui ancora non si può stabilire con certezza se il colpevole di tutti gli attacchi sia stato un lupo. Tuttavia, se tre indizi fanno una prova, la fototrappola che ha immortalato l’animale scaccia via la possibilità di una coincidenza. Il responsabile delle stragi nel Mendrisiotto è proprio lui?
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Alla ricerca del colpevole
Dopo i fatti di Somazzo, le voci di un possibile predatore nella zona sono state confermate dopo il ritrovamento di un agnello morto da più giorni nei pressi di Roncapiano. Sempre sulle pendici del Generoso è stata poi segnalata la presenza di un esemplare al Doss da l’Ora lo scorso weekend, mentre durante la settimana passata un è arrivata all’Ufficio caccia e pesca un’altra segnalazione nella notte a Coldrerio.
In seguito agli avvistamenti frequenti e le predazioni, chi si occupa di grandi predatori si è mobilitato per intensificare il monitoraggio della regione, identificando con successo il probabile colpevole con una fototrappola in zona Selva tra Corteglia e Mendrisio.
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Il fenomeno migratorio
«Gli eventi segnalati lasciano pensare a un singolo esemplare di lupo, dobbiamo considerare che la primavera coincide con la dispersione dei giovani lupi nati lo scorso anno. Già un anno fa ci fu una predazione a Novazzano», ha spiegato ai microfoni della RSI Tiziano Putelli, capo dell’Ufficio caccia e pesca del Cantone.
In questo periodo dell’anno infatti, questi animali spostandosi possono coprire notevoli distanze, portandoli a volte in zone dove solitamente non si stabiliscono esemplari e branchi. «In questo momento non c’è una particolare situazione di pericolo. Si tratterà di capire se si tratta di un lupo che si è stabilito nel comprensorio del Monte Generoso o se è un esemplare di passaggio», ha concluso Putelli.
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