Sono circa 320 000 i cittadini italiani residenti in Svizzera e costituiscono la più grande comunità straniera presente nel nostro Paese.
Oggi il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella sarà in Svizzera a Berna.
Mattarella incontrerà il presidente della Confederazione Ignazio Cassis.
Sul tavolo del summit figurano le relazioni bilaterali, la situazione in Ucraina, la politica europea e il Consiglio di sicurezza dell’ONU. Tema cruciale saranno i rapporti bilaterali con l’Italia e quelli con l’Europa.
I protagonisti
Da parte svizzera parteciperanno ai colloqui ufficiali anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), e la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). La prima giornata si concluderà con la tradizionale cena di gala a Berna.
Visita al Politecnico
Mercoledì 30 novembre 2022 il presidente Sergio Mattarella e il presidente della Confederazione Ignazio Cassis si recheranno alla Scuola politecnica federale di Zurigo per una visita dedicata all’innovazione e all’imprenditorialità. Da sempre Svizzera e Italia intrattengono strette relazioni di buon vicinato. Già Giorgio Napolitano, predecessore del presidente Mattarella, effettuò una visita di Stato in Svizzera nel 2014. A sua volta nel 2020 Simonetta Sommaruga, presidente della Confederazione in quell’anno, era stata accolta a Roma per una visita presidenziale.
Italiani in Svizzera
Sono circa 320 000 i cittadini italiani residenti in Svizzera e costituiscono la più grande comunità straniera presente nel nostro Paese. Più di 80 000 frontalieri si recano inoltre ogni giorno in Svizzera. Con un volume totale delle transazioni che nel 2021 ha superato i 34 miliardi di franchi, l’Italia è il terzo più importante partner commerciale del nostro Paese. Il 40% circa degli scambi si concentra nelle regioni di confine. Facilitati da una lingua nazionale comune, si sono sviluppati anche contatti molto stretti in ambito formativo, scientifico e culturale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter