Una giornata negativa per tutti i mercati scossi dalla variante Delta, ma non solo. Vediamo nel dettaglio cosa succede.
Una giornata no per i mercati che sono stati colpiti nuovamente da un sentiment di sfiducia causato dall’epidemia con la variante delta che avanza e i nuovi dubbi sull’efficacia dei vaccini per contrastare il virus.
Nonostante l’annuncio della BCE sul nuovo obiettivo a medio termine di un’inflazione vicina a un "2% simmetrico", che quindi permetterebbe tassi di inflazione momentaneamente superiori a questa percentuale - quando necessari - per mantenere la stabilità dei prezzi, le borse europee hanno chiuso in netto calo trainate dal nuovo sentimento di sfiducia legato all’avanzata del numero di contagi da Covid-19.
Le azioni asiatiche sono scese ai minimi e si preparano alla peggior performance settimanale da febbraio. I rendimenti Treasury e il dollaro sono aumentati.
L’indicatore azionario MSCI dell’Asia-pacifico è caduto al minimo da metà maggio.
Qual è la situazione nei mercati oggi?
Il coronavirus scuote ancora una volta tutti i mercati. Nella mattinata di oggi il Nikkei giapponese ha perso lo 0,63% mentre la Cina è in debole recupero. Gli indici Shanghai e Shenzhen scambiano a 0,05 il primo, mentre il secondo rimane sotto la parità.
Anche il Kospi della Corea del Sud e Taiwan virano in rosso, dopo l’annuncio, proprio nella giornata di ieri, del numero di casi più alto da inizio pandemia (1.275). Aumento spinto dalla diffusione della variante delta.
In generale il continente asiatico vive una situazione di forte incertezza sia per l’aumento dei contagi che ha spinto anche l’annuncio delle Olimpiadi di Tokyo saranno a porte chiuse e che la capitale giapponese entrerà in un nuovo stato di emergenza dal 12 luglio al 22 agosto 2021, sia per via della tensione tra Stati Uniti e Cina che continua a crescere. Secondo nuove indiscrezioni aumenteranno le aziende cinesi nella lista nera di Washington per via delle presunte violazioni dei diritti umani nello Xinjiang.
La crescita economica cinese sta vedendo molte difficoltà e il Consiglio di Stato ha affermato che la Banca Centrale potrebbe muoversi per rendere più facili i prestiti alle imprese, se necessario ricorrendo anche al taglio di denaro delle riserve bancarie.
Intanto sul fronte sanitario Pfizer ha anticipato che nei prossimi tempi chiederà l’autorizzazione per la terza dose di richiamo del vaccino contro la Covid-19. L’azienda si è detta fiduciosa perché alcuni studi hanno dimostrato come con la terza dose il livello degli anticorpi aumenta da 5 a 10 volte, rispetto alle prime due dosi, contro il ceppo originario del virus e contro la variante Beta.
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