Chi finisce nella lista di nomi stilata dalla Segreteria di Stato dell’Economia, di fatto, non può più né depositare, né prelevare.
La lista di personalità e società russe finite nel mirino della Segreteria di Stato dell’Economia Svizzera (Seco), si allunga sempre di più. Ministri, membri della Duma, oligarchi e oltre 50 aziende: sono almeno un centinaio i nomi che vi compaiono. Elenco che dall’esordio della guerra tra Russia e Ucraina viene costantemente aggiornato e che, nelle ultime ore, è passato dalle 63 pagine iniziali a quota 183.
Cosa succede a chi finisce nella lista?
Conto congelato. Chi finisce nella lista non può di fatto né depositare né prelevare. In più, le banche del Paese sono chiamate a dichiarare tutti i conti appartenenti a clienti russi non residenti in Svizzera qualora superino i 100’000 franchi. Da questa procedura nessuno è escluso: devono essere fatti anche i nomi di chi non compare nell’elenco. Infine, sono banditi nuovi depositi oltre i 100’000 franchi.
Milena Assenova, asset manager di MA Advisory a Ginevra, sentita dai giorni scorsi dalla Radiotelevisione svizzera di lingua francese (RTS), ha affermato che le porte degli istituti finanziari svizzeri sono praticamente chiuse per la clientela russa.
Banche e clientela russa
Non esistono cifre precise riguardo ai depositi della clientela russa negli istituti elvetici. Questo perché solitamente la Banca nazionale svizzera (BNS) rende noto solo dati globali, senza riferimenti specifici a depositi appartenenti a persone di nazionalità straniera. Alla fine del 2020, ammontavano a circa 3’400 miliardi di franchi.
Stando poi alle voci raccolte dal Neue Zürcher Zeitung (NZZ), la clientela russa rappresenterebbe una percentuale tra l’1 e il 5%. Che corrisponde a una quota compresa tra i 34 e i 170 miliardi di franchi. Dalle informazioni raccolte dalla NZZ, la stima è verosimile. Le attività finanziare includono depositi di titoli, ma anche depositi dei clienti e fiduciari. E stando a quanto detto dalla BNS, a fine dicembre 2021 il totale, ripartito tra depositi clienti e depositi fiduciari, ammontava a 23 miliardi di franchi. Un anno prima, poco più di 16 miliardi di franchi.
Certezza svizzera
In un rapporto datato novembre 2021, l’Ambasciata svizzera di Russia riportava:
“La piazza finanziaria svizzera gode tradizionalmente di grande popolarità tra le banche, gli investitori e i risparmiatori russi. Per anni, la Svizzera è stata di gran lunga la destinazione più importante al mondo per i russi facoltosi per gestire i loro beni”.
L’eccellente reputazione del centro finanziario, la certezza del diritto, la stabilità politica e la sua neutralità sono sempre stati per i clienti russi dei fattori attrattivi nei confronti degli istituti elvetici. Nel 2020 infatti è stato registrato un record di trasferimenti di beni di persone residenti in Russia su conti svizzeri: 2,5 miliardi di dollari. Una tendenza proseguita nel 2021: solo nei primi due trimestri, si è raggiunta una somma di 1,8 miliardi.
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