L’andamento del PIL ticinese risente all’attuale periodo di crisi. Le previsioni a lungo termine dell’economia del nostro cantone sono in discesa, anche se a breve termine alcuni indicatori mostrano una ripresa.
Come spiegato dal monitoraggio congiunturale di settembre 2022, si prospetta un rallentamento della crescita del PIL svizzero. Nel contesto di crisi energetica e crescente inflazione, anche l’economia ticinese potrebbero subire una flessione nel 2023. Unica eccezione, il mercato del lavoro che non mostra segnali di crisi.
Il PIL dei prossimi anni
Secondo le previsioni congiunturali del gruppo di esperti dell’Ufficio Federale di Statistica (UST) pubblicate oggi, il PIL svizzero subirà un rilevante rallentamento, passando dal +4,2% del 2021, al probabile 2,0% del 2022, in ritmo per abbassarsi fino all’1,1% nel 2023.
Cause e situazione in Ticino
Le cause principali di questa discesa sono riconducibili allo scenario di crisi globale, dalla crisi energetica e dalla crescente inflazione a livello internazionale. Nonostante tutto, il PIL svizzero relativo al secondo trimestre di quest’anno è comunque in una situazione di ripresa.
Situazione che si riflette anche in Ticino, dove il PIL del secondo trimestre del 2022 è in crescita dell’1,4% su base trimestrale e del 4,4% su base annua.
Il rapporto allerta tuttavia che un proseguimento o un peggioramento della situazione critica della fornitura d’energia potrebbe gravare pesantemente anche sull’economia svizzera in futuro.
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Settori in difficoltà in Ticino
Così come l’economia nazionale, anche il Ticino sta vivendo un periodo non facile. Prova ne è l’indice di fiducia dei consumatori che è calato nel mese di luglio, raggiungendo -41 punti, un valore ancora più basso del -38 registrato all’inizio della pandemia. Questo dato indica che i ticinesi si mostrano pessimisti rispetto alla propria situazione finanziaria.
Esportazioni
Preoccupa anche il dato sulle esportazioni nel nostro cantone: i valori delle merci in uscita nel secondo trimestre sono aumentati del 9,2% su base annua, ma il tasso di crescita è decisamente in calo rispetto al +14,4% registrato nel primo trimestre. Anche per quanto riguarda il settore manifatturiero, i dati raccolti in Ticino si collocano in un contesto di generale peggioramento, soprattutto tra le aziende prevalentemente attive sul mercato interno.
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Segnali di ripresa
Fa ben sperare invece il settore delle costruzioni, visto che le transazioni immobiliari in Ticino del secondo trimestre del 2022 hanno registrato il volume più alto degli ultimi 4 anni, avvicinandosi alla cifra di 1,5 miliardi di franchi.
Anche il settore alberghiero sta vivendo una ripresa, seppur altalenante. Infatti, nei primi sette mesi dell’anno sono stati registrati in Ticino quasi 1 milione e mezzo di pernottamenti, cifra inferiore del 13,0% rispetto al 2021, ma pur sempre decisamente più alta rispetto al 2019, con una crescita del 13,7%.
Lavoro, una certezza
Dati positivi arrivano infine dal mercato del lavoro. Seguendo il trend positivo nazionale, i posti di lavoro in Ticino sono aumentati di 8.100 unità (+3,5%) in un anno, confermando la tendenza di forte crescita segnata già nel primo trimestre. Ugualmente positivo è il dato a proposito della disoccupazione. Secondo la statistica dei disoccupati iscritti della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), Nel secondo trimestre i disoccupati iscritti in Ticino erano poco più di 4.000 per un tasso di disoccupazione del 2,4%.
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