Addio a Michela Murgia, vero volto e voce della sinistra italiana e dei diritti civili

Sara Bracchetti

11 Agosto 2023 - 10:15

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Scrittrice e opinionista, aveva raggiunto il grande pubblico più con l’annuncio della sua malattia, tre mesi fa, che con le sue idee, sempre scomode e coraggiose.

Addio a Michela Murgia, vero volto e voce della sinistra italiana e dei diritti civili

Il suo volto ha raggiunto la ribalta delle cronache non tanto per le posizioni politiche e il coraggio con cui le difendeva, senza peli sulla lingua, in eventi pubblici ma anche nei libri di cui era autrice di successo. Ѐ stato con l’annuncio della malattia che si è fatta conoscere, lo scorso 6 maggio: e oggi, ad appena tre mesi di distanza, ecco la notizia. È morta Michela Murgia, scrittrice e opinionista celebre per aver provato a difendere i diritti in Italia, dove era nata 51 anni fa.

Il successo nel 2009 con Accabadora

Il decesso ieri a Roma, dove viveva da tempo dopo aver raggiunto la fama letteraria, con Accabadora nel 2009: premio Dessì, Super Mondello e Campiello. Un racconto sulla sua Sardegna, area rurale, e sulla femminilità di una donna chiamata a dare la morte ai malati in fase terminale, scritto da una donna che ha fatto del ridare dignità alla femminilità la sua missione. Interpretata, però, solo dopo anni in cui aveva svolto diverse professioni, dall’insegnante di religione nelle scuole alla dirigente di una centrale termoelettrica. Il tutto accompagnato dalla passione politica verso i valori di una sinistra troppo latitante e silenziosa in Italia e dall’attivismo in Azione Cattolica.

I temi scomodi di cui parlare al mondo

Con l’audacia di chi vuole parlare e far conoscere al mondo ciò che fa più comodo dimenticare - "Il mondo deve sapere" (2006) s’intitola un libro dedicato alle sue complesse esperienze lavorative, diventato prima un’opera teatrale e poi la base del film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì - lo scorso anno si è dedicata a un tema controverso con "God Save the Queer", presentato al pubblico anche attraverso la sua esperienza personale. Non parole, ma fatti sperimentati da lei per prima: proprio in occasione dell’annuncio della malattia, un carcinoma renale ormai al quarto stadio, la Murgia ha presentato a tutto la sua “famiglia queer”, composta di affetti cari con cui condivideva casa.

«Posso stare meglio, non posso stare bene»

Moglie del regista Lorenzo Terenzi da neanche un mese, al secondo matrimonio «fatto controvoglia: solo un modo per avere diritti», la Murgia era ricoverata in ospedale da qualche giorno, dove non aveva smesso di pubblicare su blog e social il suo pensiero e le sue riflessioni. «A chi mi chiede come sto do la risposta che dava Cesare de Michelis. “Posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”».

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