In 13 casi gli organi d’esecuzione cantonali hanno sporto denuncia alle autorità penali cantonali.
Il 13 dicembre la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha pubblicato i risultati della campagna di controllo nazionale di quest’anno svolta nel quadro dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP) per le merci vendute online. I controlli hanno riguardato complementi d’arredo, articoli sportivi ed elettronica di consumo.
L’attività svolta dai Cantoni ha interessato 644 prodotti. Il maggior numero di prezzi comparativi corretti è stato riscontrato nella categoria dei complementi d’arredo (mobili come divani, sedie, tavoli e oggetti decorativi come tappeti, vasi e lampade).
Bene l’autocomparazione e il confronto con la concorrenza
Per quanto riguarda l’autocomparazione e il confronto con la concorrenza è emerso che per il 60% degli articoli sottoposti ai controlli i prezzi erano indicati correttamente ossia le condizioni per l’utilizzo dei prezzi comparativi erano rese verosimili da parte dei fornitori.
Da migliorare il confronto con prezzi indicativi
I confronti con prezzi indicativi o con raccomandazioni di prezzo non vincolanti non erano corretti. Per il 70% circa degli articoli controllati – per i quali i fornitori avevano effettuato confronti con prezzi indicativi o con raccomandazioni di prezzo non vincolanti – i confronti non erano corretti o verosimili.
I confronti con questi prezzi sono ammessi soltanto se si tratta di prezzi di mercato reali.
Provvedimenti
In 13 casi gli organi d’esecuzione cantonali hanno sporto denuncia alle autorità penali cantonali. I punti vendita in questione non hanno infatti provveduto a indicare correttamente i prezzi comparativi anche dopo essere stati invitati a colmare, entro un determinato termine, le lacune constatate e aver ricevuto un opuscolo informativo in materia.
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