L’obiettivo è trovare un accordo su alcune questioni comuni, dall’allineamento al diritto comunitario alla partecipazione dei bandi europei da parte dei cittadini svizzeri.
Entro fine anno la Svizzera e l’Unione Europea completeranno gli accordi su questioni comuni. Il via libera è arrivato in una conferenza stampa congiunta con la presidente UE Ursula Von Der Layen e la presidente della Confederazione Viola Amherd. Questa volta non si parla diun unico accordo comprensivo di tutte le normative, ma ci saranno dei singoli accordi su alcune questioni di comune interesse. Infatti la Svizzera non fa parte dell’Unione Europea, ma ha rapporti di vicinanza e di confine con diversi Paesi aderenti all’Unione, per cui le scelte dell’UE non possono che influenzare la Svizzera e viceversa.
L’allineamento dinamico al diritto dell’Unione
L’Unione Europea ha delle leggi comunitarie che i Paesi membri devono applicare, creando delle norme nazionali ad hoc. Infatti, le norme europee offrono dei principi generali, che vanno poi inseriti nelle realtà dei singoli Stati membri. La Svizzera non è tenuta a seguire queste direttive, ma ha degli accordi con Paesi che le seguono, in quanto appartenenti all’UE. Un accordo di allineamento dinamico consentirebbe alla Svizzera di avere delle leggi che si adattano alle esigenze degli svizzeri in primis, ma che sono anche allineate ai principi generali europei con una formula dinamica.
Disposizioni in materia di aiuti di Stato
Nell’Unione Europea c’è un principio di non concorrenza tra i Paesi che ne fanno parte. Il principio generale stabilisce che uno Stato non può favorire un’azienda del suo territorio andando fuori a quello che è l’andamento del libero mercato, perché questa operazione potrebbe danneggiare altri Paesi membri. La Svizzera offre spunti utili all’UE e potrebbero esserci degli accordi che consentono una libera concorrenza con i Paesi vicini anche sui mercati internazionali
Partecipazione della Svizzera ai programmi dell’Unione
La Svizzera punta a partecipare ai programmi europei sia come Paese sia per i suoi cittadini, che al termine degli accordi potrebbero partecipare ai bandi europei. La Svizzera parteciperebbe alle spese, ma farebbe parte anche del mercato interno dell’UE.
Così la Svizzera potrebbe avere accesso a finanziamenti e programmi come Horizon Europe, mentre l’Unione Europea avrebbe maggiore margine di manovra per fornire accesso a questi strumenti anche ai Paesi membri.
Rilancio dei negoziati strategici
Energia, ferrovie, alimenti, salute e Spazio sono alcuni dei temi di interesse comune tra Unione Europea e Svizzera. In realtà ci sono stati già dei primi accordi su questi punti nello specifico, ma ora l’obiettivo è di rafforzare i negoziati per ottenere delle strategie comuni e migliorare la cooperazione internazionale. L’obiettivo delle emissioni zero è importante per entrambe le realtà.
Ci sono tantissimi progetti in cui la Svizzera è impegnata con l’Unione Europea. Si va dai progetti di scambio culturale tra studenti Erasmus+ a EU4Health e a Copernicus.
Parliamo di progetti dove la Svizzera da sola, nonostante i centri di ricerca all’avanguardia, non potrebbe avere ampio margine di manovra, occasione che si potrebbe presentare al termine dei negoziati con l’UE.
I lavori sono attualmente in corso e sarà necessario anche tenere in considerazione le prossime elezioni europee: chi vincerà potrebbe mettere l’ultima firma necessaria per concludere questi accordi di fondamentale importanza per la Svizzera e l’Unione Europea.
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