Tra gli altri, sono stati vietati nuovi investimenti nel settore minerario russo.
Nella seduta di mercoledì, il Consiglio federale ha deciso di adottare ulteriori sanzioni nei confronti della Russia, riprendendo quelle adottate dall’Unione europea (Ue) nell’ambito del nono pacchetto. Le misure sono entrate in vigore il 25 gennaio 2023 alle 18. Inoltre ha deciso di autorizzare l’invio attrezzature militari in Ucraina.
Cosa prevede il nono pacchetto di sanzioni?
Le nuove misure, che in Ue erano entrate in essere lo scorso 16 dicembre, includono il divieto di fornire servizi tecnici di prova, servizi pubblicitari o di ricerca di mercato e sondaggi di opinione; sono inoltre previsti nuovi controlli e restrizioni all’esportazione di diversi beni, fra cui quelli a duplice impiego, quelli destinati al rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza, o quelli che contribuiscono al rafforzamento dell’industria russa. Inoltre, il divieto di esportare beni destinati all’industria aeronautica o spaziale viene esteso ai motori per aerei e droni. Vengono vietati anche i nuovi investimenti nel settore minerario russo. Inoltre, già il 21 dicembre 2022 il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha apportato le modifiche agli allegati di sua competenza, estendendo tra l’altro le sanzioni ad altre 200 persone e organizzazioni.
Rivisto l’embargo sulle armi
Infine, il Consiglio federale ha approvato una nuova disposizione in materia di embargo sulle armi. La Svizzera può ora autorizzare, in determinati casi, deroghe all’embargo sulle armi per le attrezzature di sminamento in Ucraina. Ai fini del rilascio dell’autorizzazione, il servizio competente si assicura che il materiale sia utilizzato nel rispetto del diritto e per lo scopo previsto.
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