Flussi ancora bloccati fino a data da destinarsi: una notizia che ha riportato l’euro sotto la parità sia con il franco sia con il dollaro.
Nessuna riapertura del gasdotto Nord Stream 1 del Mar Baltico, contrariamente a quanto annunciato da Gazprom; che ha scelto Telegram, ieri sera, per comunicare il cambio di programma. Complice, scrive, una perdita d’olio nella stazione di compressione di Portovaya, che avrebbe vanificato i lavori di manutenzione conclusi ieri e interromperà il flusso ancora fino a data da destinarsi. Ma per l’Europa ogni spiegazione è un mero pretesto, che ha portato immediate conseguenze anche sui mercati finanziari. L’euro, che stava riguadagnando terreno, ieri è sceso di nuovo sotto la parità sia con il dollaro, sia con il franco. La minaccia di un blackout, un razionamento del gas e di una recessione ha penalizzato in maniera pesante la moneta unica, scesa al di sotto di 0,98 franchi e scambiata, ieri sera, a 0,9967 dollari.
Le tensioni fra Russia e Germania
Le relazioni diplomatiche, dunque, iniziano a diventare tese. In Germania, il ministero federale dell’Economia ha dichiarato che i rapporti con Gazprom sono sotto esame. «Non commentiamo quanto accaduto, ma abbiamo già visto nelle ultime settimane l’inaffidabilità della Russia e di conseguenza abbiamo avanti imperterriti e coerenti nel nostro percorso per rafforzare l’indipendenza». Per il momento, però, la sicurezza degli approvvigionamenti sarebbe garantita e gli impianti di stoccaggio del gas pieni per l’84,3%. «L’obiettivo di stoccaggio di ottobre dell’85% dovrebbe quindi essere raggiunto già nei primi giorni di settembre».
Meglio affidarsi ai Paesi del Nord Europa
Grazie alle misure intraprese, la Germania ora riceve la maggior parte del gas naturale da Norvegia, Paesi Bassi e Belgio. Secondo la Federal Network Agency, giovedì circa 2.900 gigawattora sono fluiti da qui, a fronte dei 348 gigawattora trasportati lunedì da Nord Stream. Dove la perdita sarebbe stata scoperta assieme agli esperti di Siemens Energy proprio grazie ai lavori di manutenzione e alle promesse disattese della riapertura odierna.
Le accuse su Twitter della Commissione Ue
Nessuna considerazione lascia però serena la politica europea, che anzi reagisce indispettita e severa. «L’annuncio di Gazprom che avrebbe nuovamente chiuso Nord Stream 1 con false pretese è un’ulteriore prova della sua inaffidabilità come fornitore», ha comunicato su Twitter un portavoce della Commissione Ue, accusando la Russia di cinismo e di preferir bruciare gas piuttosto che rispettare i contratti.
Bce: 0,75% di rialzo dei tassi sempre più vicino
Diventa dunque sempre più probabile che, giovedì, la Bce decida di alzare i tassi di interesse dello 0,75%. L’euro che infatti perde terreno complica ulteriormente la pressione sui prezzi, di nuovo in accelerazione da luglio e che ormai sono arrivati a un incremento del 37,9% su base annua, la crescita più alta dall’introduzione dell’euro.
La Svizzera spinge per l’indipendenza
Intanto, la Svizzera continua il suo percorso verso l’indipendenza energetica. Di fronte allo spettro di una carenza di gas ed elettricità nel prossimo inverno, e alla presa di coscienza di quanto la Confederazione sia vulnerabile per via del ricorso alle importazioni, il ministro dell’Energia Simonetta Sommaruga ha dichiarato di voler andare avanti il più rapidamente possibile. In una tavola rotonda dedicata in particolare all’indroelettrico, si è soffermata su 15 grandi progetti idroelettrici che, ha assicurato, saranno rispettosi dell’ambiente e contrasteranno il business di petrolio e gas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter