Nord Stream 2 non perde più. Intanto Gazprom chiude la fornitura all’Italia. Cosa cambia per la Svizzera?

Redazione

2 Ottobre 2022 - 13:45

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L’italia si è mossa per tempo, differenziando le proprie forniture con i Paesi del nord Africa.

Nord Stream 2 non perde più. Intanto Gazprom chiude la fornitura all'Italia. Cosa cambia per la Svizzera?

La buona notizia è che la falla nel gasdotto Nord Stream 2 sotto il Mar Baltico non perde più. La conferma arriva da un portavoce del gestore dell’infrastruttura. "La pressione dell’acqua ha chiuso la perdita del gasdotto e il gas presente al suo interno non fuoriesce più", ha dichiarato il referente.
L’equilibrio tra la pressione del gas e dell’acqua ha quindi bloccato il gas che si trova all’interno. Mancano invece indicazioni sullo stato della perdita al Nord Stream 1, la più rilevante tra le due.

Sabotaggio russo

Secondo le ultime informazioni sembra confermato che le perdite siano state causate da esplosioni subacquee prodotte da centinaia di chilogrammi di esplosivo. Tra le piste seguite dagli esperti c’è quella di un sabotaggio russo tramite robot telecomandati.

Gazprom chiude Tarvisio, in Italia

Intanto la società russa Gazprom ha completamente chiuso le forniture di metano all’Italia attraverso la conduttura che passa da Tarvisio. La giustificazione fornita dalla società riguarda l’impossibilità di fornire gas attraverso l’Austria.

Cosa cambia per la Svizzera

L’Italia è tra i Paesi che vendono gas al nostro Paese. La decisione di Gazprom però non destabilizza l’assetto realizzato dall’Italia in materia di approvvigionamenti. Dopo le prime riduzioni di gas il Governo guidato da Mario Draghi ha lavorato per trovare nuovi fornitori. Al punto che il gas russo oggi rappresenta per l’Italia una quantità inferiore al 10% del totale. La sospensione delle forniture che giungono a Tarvisio non cambia quindi al momento la situazione. Inoltre, i nostri vicini hanno già stoccato una quantità di gas pari al 91%, quanto basta per assicurare la copertura delle forniture per l’inverno, comprese le quote per la Svizzera.

Il gasdotto austriaco e il piano di Eni

Il gasdotto che passa da Tarvisio è il Trans Austria Gas, misura circa 380 chilometri e trasporta metano proveniente dalla Russia. Eni - l’Ente Nazionale Idrocarburi italiano - ha opportunamente potenziato le forniture di gas verso l’Italia, rimpiazzando i circa 20 miliardi di metri cubi all’anno di gas importati da Mosca fino allo scorso anno.
Oggi l’Italia importa gas dall’Algeria, da dove riceve picchi giornalieri di volumi per oltre 80 milioni di metri cubi. Dal paese del Nord Africa arriveranno progressivamente 6 miliardi di metri cubi addizionali da qui al prossimo anno, che raggiungeranno i 9 miliardi tra il 2023 e il 2024, raddoppiando l’import di Eni dall’Algeria. Si aggiungono i quantitativi dall’Azerbaigian e in parte anche da Nord attraverso Passo Gries in Piemonte.

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