Svizzera, nuove sanzioni alla Russia: cosa cambia per importazioni, esportazioni e servizi

Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) modifica l’interpretazione delle sanzioni previste per chi importa, esporta o fornisce servizi finanziari nelle zone dell’Ucraina non controllate dal governo di Zelensky.

Interventi sulle importazioni

In Svizzera è vietato l’acquisto o l’importazione di beni originari dalla Russia o esportati da questo Paese in base a un allegato di merci di riferimento. In particolare, non si possono acquistare prodotti siderurgici o di un certo peso economico provenienti dalla Russia. Questo non vale per i beni alimentari ed agricoli di passaggio tra altri Paesi e la Russia. Tra questi risultano nell’ordinanza:

Il cloruro di potassio;

Concimi minerali o chimici per fertilizzare i terreni con azoto, fosforo e potassio;

Altri concimi con cloruro di potassio.

Le merci importate che sono incluse nell’allegato delle merci vietate, ma non sono trasportate in Svizzera e non hanno il Paese elvetico come destinazione non sono soggette al divieto.
Per i beni siderurgici, serve un documento che attesta la provenienza del ferro o dell’acciaio. In particolare, per i semilavorati è necessario un certificato di prova con il nome dell’azienda e del Paese dove si è svolta la fusione con la classificazione del prodotto. Per i prodotti finiti, invece, serve il certificato con nomi del Paese e dell’azienda di fusione con la classificazione del prodotto e gli eventuali nomi del Paese o dell’azienda che si è occupata delle lavorazioni (se diversa da quella di fusione).
Fatture, bolle di consegna, certificazioni di qualità, dichiarazione dei fornitori, documenti doganali del Paese di provenienza, e documenti simili che attestano la provenienza non russa di questi beni sono accettati come certificazione di prova.
Per i beni UE questi documenti non servono.
Se risulta la Russia come Paese di provenienza o fusione per i semilavorati, sono previste sanzioni. Se la Russia è il Paese di trasformazione della materia prima, non è consentita l’importazione.

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Cosa cambia per le esportazioni

Le importazioni e le esportazioni nelle 4 regioni di maggior conflitto sono ammesse solo se dietro alle merci c’è la certificazione del governo ucraino. Se ci sono dei dubbi, le autorità possono chiedere la copia della dichiarazione doganale di esportazione. Non ci sono limitazioni di esportazione da e verso i territori controllati dal governo ucraino. Il divieto è per i beni elencati in un allegato (il 7) di provenienza dai territori non controllati dal governo dell’Ucraina.
La Svizzera mette una deroga solo per gli aiuti umanitari. Possono essere richiesti documenti per verificare la destinazione da parte delle autorità elvetiche prima dell’esportazione.

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Come orientarsi per i servizi finanziari

Le banche svizzere non possono fornire servizi finanziari ad attività o persone delle regioni non controllate dal governo ucraino. Gli istituti di credito elvetici sono tenuti a verificare e a fidarsi solo con banche ucraine con cui hanno collaborato negli anni precedenti, richiedendo informazioni aggiornate.
La Svizzera vieta aiuti tecnici, investimenti, intermediazione, vendita, fornitura, assicurazioni, trasporti e transito di beni nei territori non controllati dal governo ucraino.
Per controllare la tua situazione e gli eventuali documenti da presentare, ti consigliamo di riferirti al testo dell’ordinanza.