Cattive notizie per la Svizzera: la crescita c’è, ma è ancora troppo debole

Sara Bracchetti

7 Giugno 2023 - 10:44

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La fotografia scattata dall’Ocse parla di una situazione che non progredisce come potrebbe e le previsioni sono in ribasso, specie per quanto riguarda il 2024: il Pil crescerà di 0,2 punti percentuali in meno di quanto ipotizzato in novembre.

Cattive notizie per la Svizzera: la crescita c'è, ma è ancora troppo debole

Sbaglia chi crede che il peggio sia passato. L’economia svizzera è ancora in difficoltà e stenta a rimettersi. Almeno secondo il punto di vista dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che conferma quanto già detto da Economiesuisse e prevede sì una crescita, ma molto lieve, per l’anno in corso e il 2024.

Anno 2023: Pil in crescita dello 0,6%

Per il 2023, il particolare, il Pil stimato avrà un incremento dello 0,6%, cioè invariato rispetto alla previsione di novembre. Quanto all’anno prossimo, invece, le notizie sono tutt’altro che buone e le attese sono perggiorate: Pil solo al +1,2% invece dell’1,4% valutato otto mesi fa.

Consumi rallentati dall’inflazione

Il tutto a significare che l’economia svizzera rimarrà al di sotto del suo potenziale almeno fino al secondo trimestre del 2024. Motivo ovvio: il rallentamento dei consumi e degli investimenti, dovuto all’inasprimento della politica monetaria e, soprattutto, all’inflazione, che secondo l’Ocse si sta allentando troppo lentamente. Anche le tensioni geopolitiche e l’aumento dell’incertezza da esse generate, con riflessi importanti sull’andamento del commercio estero, avrebbero un’influenza importante.

Il caso particolare della Germania

Lenta la ripresa anche per quel che riguarda il resto del mondo, anche se il fondo sembra essere ormai stato toccato. Vale a dire, si riparte, grazie a prezzi dell’energia e inflazione complessiva in calo e una situazione finanziaria dei nuclei familiari sufficientemente solida. Nei prossimi due anni, la crescita resterà comunque ben al di sotto della media registrata nei dieci anni precedenti la pandemia. In Germania, in particolare, il ristagno sarà importante e solo nel 2024 si potrà osservare qualche miglioramento. L’inflazione, infatti, qui più che altrove pare stia erodendo redditi e risparmi, frenando i consumi.

Appello alla politica: investire nelle competenze

L’appello dell’Ocse è alla politica, affinché agisca in maniera decisa e lavori a una crescita economica più robusta. Un’impresa difficile, ammette l’Organizzazione, al momento che l’inflazione è ancora troppo radicata, il debito troppo alto e la produzione potenziale troppo bassa. Fondamentale investire nell’istruzione e nelle competenze , avverte.

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