Il presidente svizzero Alain Berset sottolinea la necessità di un rinnovato partenariato globale per affrontare le sfide mondiali.
Olena Zelenska, la First Lady dell’Ucraina, ha chiesto martedì al Wef di Davos il ripristino del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Parlando alla plenaria di apertura della 53a riunione annuale del World Economic Forum, ha ribadito ai leader mondiali "nel profondo crediamo che non esista alcun problema globale che l’umanità non possa risolvere".
Appello ai potenti
Zelenska ha chiesto all’assemblea: "E se la somma della nostra influenza non superasse l’aggressione russa?". Ha aggiunto poi: “La nostra influenza combinata è maggiore del peso dei nostri problemi combinati. Ecco perché è tanto più importante in questo momento usare questa influenza quando l’invasione della Russia minaccia un collasso su larga scala del mondo come lo conosciamo".
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— World Economic Forum (@wef) January 17, 2023
Minaccia nucleare
La firts-lady ha chiesto ai partecipanti di immaginare cosa potrebbe accadere se ai carri armati fosse permesso di colpire le centrali nucleari; cosa potrebbe accadere all’inflazione o al costo della vita se decine di milioni di ucraini fossero costretti a diventare migranti; alla neutralità climatica quando il mondo non può impedire alla Russia di bruciare intere città in Ucraina. "In altre parole, cosa succede se la somma della nostra influenza non supera l’aggressione russa?" ha aggiunto.
Soluzione in 10 punti
Zelenska ha invitato i leader mondiali a sostenere la proposta in 10 punti del marito, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, per porre fine alla guerra. Ciò include la fine delle ostilità, il ripristino dei confini dell’Ucraina con la Russia, il rilascio di tutti i prigionieri e deportati, nonché la garanzia della sicurezza alimentare ed energetica e della giustizia.
Buona volontà
Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, dando il benvenuto ai partecipanti all’incontro annuale, ha sottolineato la necessità di cooperazione “per creare società più coese dove le persone possano prosperare”. Ha detto: “Crediamo di poterlo fare attraverso l’innovazione, la buona volontà umana e l’ingegno. Abbiamo la capacità di trasformare le sfide in opportunità”.
La proposta svizzera
Alain Berset, presidente della Confederazione svizzera, ha anche sottolineato la necessità di un rinnovato partenariato globale sulle sfide transnazionali e di civiltà del cambiamento climatico, della pandemia, della guerra e della proliferazione nucleare. Ha descritto l’incontro annuale come un luogo di “ottimismo, di spirito positivo”.
Attribuendo l’ascesa mondiale del populismo all’iniquità, Berset ha affermato che i leader, anche nelle passate riunioni annuali, hanno pensato più all’efficienza e alla prosperità che all’equità sociale - all’interno e tra i paesi - causando un ulteriore indebolimento di stati già fragili. “Prima dal cambiamento climatico e dalla pandemia, e poi dalla guerra in Ucraina”, ha detto.
Eppure, come hanno chiarito la pandemia e la guerra in Ucraina, i problemi vissuti dagli Stati fragili colpiscono inevitabilmente paesi vicini e lontani. “Sotto forma di migrazione, corruzione, terrorismo”, ha detto Berset, aggiungendo: “Dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere gli Stati fragili, altrimenti rischiano di diventare Stati falliti”.
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